2016-10-01 17:38:00

Papa: in atto guerra mondiale contro il matrimonio, gender è grande nemico


"Si deve fare di tutto per salvare il matrimonio”. E’ l’invito che Papa Francesco ha rivolto nell’incontro con i sacerdoti, i religiosi e i rappresentanti dei Consigli pastorali nella Chiesa dell’Assunta di Tblisi, chiusa nel periodo sovietico e riconsacrata nel 1999. Forte, nel discorso, la denuncia contro la teoria del gender, mentre sono stati ribaditi il no al proselitismo e l’importanza della fede delle mamme e delle nonne. I particolari nel servizio di Debora Donnini:

Un discorso decisamente pastorale è quello che Papa Francesco rivolge a consacrati e fedeli laici. Un discorso a braccio, che risponde in modo concreto a quattro interventi fatti in precedenza da un giovane, da una madre, un seminarista e un sacerdote: uno spaccato della Chiesa cattolica georgiana, una minoranza di circa il 2,5 per cento, composta da fedeli di rito latino, armeni e assiro-caldei.

Le tre regole d’oro del matrimonio e il gender
“Il matrimonio è la cosa più bella che Dio ha creato”, l’uomo e la donna che si fanno una carne sola sono l’immagine di Dio, dice il Papa rispondendo a Irina, madre di due figli, che si era soffermata sulle tante difficoltà che oggi i matrimoni incontrano. Assieme alle famiglie ortodosse si è travolti da problemi mondiali come “le nuove visioni della sessualità, come la teoria del gender”, aveva detto Irina. E Francesco nel discorso le risponde chiaramente su questo punto:

“Hai menzionato un grande nemico oggi del matrimonio: la teoria del gender. Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio. Oggi ci sono -  ma non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee - ci sono colonizzazioni ideologiche che distruggono. Pertanto, difendersi dalle colonizzazioni ideologiche".

Francesco coglie quindi l’occasione per sottolineare che “quando si divorzia una sola carne, sporca l’immagine di Dio”. “Paga Dio” e pagano i figli. “Quanto soffrono” i figli piccoli, quando vedono le liti e la separazione dei genitori, rileva il Papa che chiarisce quale sia, in questi casi, il compito della Chiesa:

“E come si aiutano le coppie? Si aiutano con l’accoglienza, la vicinanza, l’accompagnamento, il discernimento e l’integrazione nel corpo della Chiesa. Accogliere, accompagnare, discernere e integrare”.

E’ normale litigare, ma non si deve finire la giornata senza fare pace perché “la guerra del giorno dopo è pericolosissima”. Per far andare bene avanti il matrimonio, bisogna ricordare anche le tre “parole d’oro”: “Posso?”, “grazie” e “scusa”.

Il proselitismo: peccato contro l’ecumenismo
Centrale nel discorso del Papa anche l’ecumenismo. Il seminarista aveva infatti parlato di un cammino ecumenico “lento e difficile”. Con un amico ortodosso, sottolinea Francesco, bisogna essere aperti. Bisogna pregare e fare opere di carità insieme”, mai condannare:

“C’è un grosso peccato contro l’ecumenismo: il proselitismo. Mai si deve fare proselitismo con gli ortodossi! Sono fratelli e sorelle nostri, discepoli di Gesù Cristo. Per situazioni storiche tanto complesse siamo diventati così”.

La fede ha bisogno di memoria, coraggio e speranza
Il Papa parla della fede: per essere saldi “bisogna avere memoria del passato, coraggio nel presente e speranza nel futuro”. Esempio concreto della fede una donna venuta dalla Georgia in Armenia, per vedere il Papa, facendo 6-7 ore di bus. In particolare, Francesco chiede ai consacrati di “conservare la memoria della prima chiamata”:

“La perseveranza nella vocazione è radicata nella memoria di quella carezza che il Signore ci ha fatto e ci ha detto: ‘Vieni. Vieni con me’. E questo è quello che io consiglio a tutti voi consacrati: non tornare indietro, quando ci sono le difficoltà”.

Fondamentale la fede delle donne: la Chiesa è donna
Francesco chiede anche ai georgiani di difendersi “dalla mondanità”. Quindi ricorda la forte fede delle donne georgiane, le madri e le nonne che l’hanno trasmessa, specie nei momenti difficili. La Chiesa deve quindi essere madre e sposa, deve essere aperta:

“I vostri antichi monaci dicevano questo, sentite bene: ‘Quando ci sono le turbolenze spirituali, bisogna rifugiarsi sotto il manto della Santa Madre di Dio’. E Maria è il modello della Chiesa, è la mamma della donna, perché la Chiesa è donna e Maria è donna”.

Prima del discorso di Francesco, l’amministratore apostolico del Caucaso dei latini, mons. Giuseppe Pasotto, aveva messo in evidenza che quella della Georgia è una piccola Chiesa che ogni giorno fa un'esperienza di minoranza: un’opportunità, ma “qualche volta è proprio dura”, ha esclamato. Il rischio è di cadere nel pessimismo; il desiderio è quello di mostrare una Chiesa che non si stanchi di “costruire ponti” per la pace nel Caucaso.








All the contents on this site are copyrighted ©.