"La cosa che sorprende è come il Papa riesca a raggiungere mete lontane e mete vicine con una semplicità che commuove. Richiama in pieno lo stile di San Francesco: il suo contatto immediato, diretto, discreto e umile con le persone". Nella Solennità del Patrono d'Italia, dal Convento S. Giacomo a Poggio Bustone (Rieti) dove è Guardiano, Fr. Renzo Cocchi commenta la visita del Santo Padre nei luoghi del sisma del 24 agosto.
"Con gesti semplici ma rivoluzionari ha toccato
la fragilità, la povertà e la morte", prosegue fr. Cocchi, che ricorda quella
scossa fortissima sentita anche dalla sua comunità di frati, a trenta chilometri in
linea d’aria dall'epicentro, laddove nel 1209 Francesco d'Assisi - allora un 'perfetto
sconosciuto' - ebbe la certezza del perdono di Dio per i peccati della sua vita passata.
"Noi stiamo rispondendo all’invito del vescovo di essere presenti anche con semplice
ascolto tra i terremotati - spiega Cocchi - cerchiamo di non abbandonare questa gente".
Ad Amatrice il Papa ha visitato la scuola Capranica. La testimonianza della preside Maria Rita Pitoni: "Ha dato veramente, soprattutto ai ragazzi dei licei che sono molto provati, più fragili data l’età, una grande sicurezza e una grande forza. Ci voleva davvero la sua visita familiare. Qui c’è un equilibrio emotivo molto labile tra le famiglie. I bambini hanno fatto dei disegni che hanno regalato a Papa Francesco. Hanno illustrato ciò che era (loro che giocano nella piazza davanti a S. Agostino), ciò che è adesso (tutto grigio e la torre dell’orologio che spicca), quello che è la loro scuola oggi (tanti colori) e poi tanti fiori (perché vogliamo guardare sempre avanti).
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