Un fronte comune contro la pratica dell’utero in affitto in Italia e nel mondo. Oggi al Senato la presentazione di importanti iniziative, politiche e mediatiche, bipartisan per dire no alla vendita dei bambini e allo sfruttamento delle donne. A promuovere l’evento l’Associazione Pro Vita Onlus. Il servizio di Paolo Ondarza:
Un asse trasversale contro l’utero in affitto: parte dall’iniziativa di Pro Vita Onlus l’impegno comune di politici di varia provenienza politica per riportare il tema all’attenzione del Parlamento. In Italia l’utero in affitto è illegale, ma cresce il turismo procreativo in quei paesi tra cui alcuni Stati Usa, India e Ucraina in cui comprare un comprare un figlio non è un reato. Maria Rizzotti di Forza Italia:
"In Italia la legge è molto chiara: la Legge 40 del 2004 vieta assolutamente la maternità surrogata. L’iniziativa di oggi serve a porre sotto i riflettori ulteriormente questo modo di fare molto ambiguo, cominciando anche dalle sentenze dei tribunali, per altro giustificate dalla Legge Cirinnà. Si fanno le leggi , ma il divieto esce dalla porta e rientra dalla finestra".
Occorre ripartire dalla legge 40, fatta a pezzi da sentenze nel corso degli ultimi dieci anni, spiega Laura Bianconi di Ncd:
"Devo dire che la Legge 40 è stata fatta a spezzatino dalla Magistratura. Pensavamo di aver messo un argine a questa problematica e le interpretazioni della Magistratura hanno fatto sì che, pur mantenendo il divieto in Italia, chi affitta un utero all’estero può poi entrare in Italia. C’è un problema giuridico. Se da noi è vietata la schiavitù e c’è uno Stato in cui la schiavitù è reale, che facciamo importiamo schiavi?".
Sì ad un dibattito aperto e leale che parta dalla tutela dei minori, la richiesta di Donella Mattesini del Pd:
R. - Io penso che su questo tema dei diritti dei bambini, del ‘no’ alla maternità surrogata a scopo di lucro, ci sia un fronte molto aperto.
D. – Surrogata commerciale e altruistica: che riflessioni si possono fare su questa differenza?
R. – Io non ho risposte. Dico che è un tema e che se vogliamo essere capaci di trovare le risposte che davvero portino ad una crescita cultura di tutti, c’è bisogno anche di non chiudere gli occhi di fronte alla realtà e di sapere che il tema è complesso.
Per Toni Brandi, presidente di Pro Vita, la gestazione per altri va vietata tout court, commerciale o altruistica:
R. – A parte il fatto che altruistica non esiste, perché vi sono sempre rimborsi spese, indennizzi ed altro; ma in ogni caso chi può dire che non sa quanto crudele sia strappare un neonato dalla madre e chi può dire che sia giusto comprare un bambino e privarlo della madre?
D. – Uniti contro l’utero in affitto: perché questa iniziativa?
R. – La maternità surrogata e la compravendita di gameti, che d’altronde è pure vietata nel nostro Paese dalla Legge 40, è un business di decine di miliardi di dollari, che riduce la gravidanza ad un servizio commerciale e il bambino ad una merce da comprare. Lanceremo una petizione al governo, affinché la legge venga rispettata, e perchè il governo si impegni - anche a livello internazionale - a bloccare la pratica della maternità surrogata, senza se e senza ma, in tutto il mondo. Lanceremo anche il Dvd – “Breeders: donne di seconda categoria?”, che sarà presente e reperibile sul nostro sito notizieprovita.it da domani.
D. – In Italia la pratica è illegale ad oggi…
R. – E’ illegale, però vi sono numerose agenzie straniere che vengono qui in Italia a cercare clienti cui vendere bambini all’estero. Perché per queste agenzie straniere, soprattutto dopo il passaggio della Legge Cirinnà, il nostro Paese è un mercato in crescita.
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