2016-10-09 10:03:00

Biennale Cooperative. Papa: economia metta al centro la persona


Sistema sociale e sviluppo sostenibile. Sono questi i temi affrontati dalla prima «Biennale dell’Economia Cooperativa» che si conclude oggi a Bologna dopo tre giorni di dibattiti e confronti. In cattedra economisti, premi Nobel, cooperanti, imprenditori, studiosi e politici per riflettere sul futuro di questa realtà economica. Luca Tentori ha raccolto per noi alcuni interventi:

Bologna e l’Emilia, patria delle cooperative rosse e bianche, ha guardato al passato per immaginare il suo futuro. Centotrent’anni fa qui nacque la Lega delle Cooperative, un punto di riferimento che ha attraversato le turbolenze della storia e che ancora oggi può essere una carta vincente nella costruzione della società. Così come ha auspicato anche Papa Francesco nel suo messaggio ai partecipanti perché "l’economia illuminata dall’etica ponga al centro la persona e il suo integrale sviluppo". "L’economia del cooperare - ha scritto il Pontefice - concorra alla formazione di società inclusive, creative e rispettose della dignità di tutti" e "la Chiesa possa contribuire alla realizzazione di una convivenza più giusta risvegliando le forze spirituali senza le quali la giustizia non può affermarsi e prosperare quale autentico motore dello sviluppo".

Sul ruolo delle cooperative nel Dopoguerra e sulla fuga dei giovani italiani all’estero di questi anni è intervenuto invece l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi:

“Oggi abbiamo il problema di questa ricostruzione. Quindi dobbiamo avere quella stessa passione, quella stessa etica che ha permesso a tanti di rendere grande il movimento cooperativo e a noi di avere questa eredità. Quindi dobbiamo provare a lasciare a chi verrà dopo tanta speranza che non deve essere cercata altrove ma che deve essere trovata qui. Bisogna provare a guardare con esigenza il futuro e il futuro richiede di accettare queste sfide trovare l’etica. Senza una visione non c’è una ricerca seria, vera, con tutte le urgenze”.

In Italia nel 2015 erano operanti 80 mila cooperative. I suoi 12 milioni di soci, e 1.200.000 lavoratori realizzano l’8 per cento del Prodotto interno lordo italiano per un totale di fatturato di 140 miliardi. Sui valori e i meriti del sistema cooperativo ha parlato il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha ricordato che bisogna reagire a danni di immagine e attacchi liquidatori provocati da fenomeni degenerativi. Ma la sua perplessità è sul fatto che:

“A ciò si è reagito con molto e forse inspiegabile ritardo visto il clamore di alcuni gravi casi di devianza dall’autentica cooperazione. Casi sconfinati nell’affarismo e nella corruzione come quello emerso dalle indagine sulla vicenda romana denominata mafia capitale”.








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