2016-10-10 12:55:00

Don Ernest Simoni: la mia porpora, una sorpresa di Dio


Il 21 settembre del 2014 il mondo conosceva don Ernest Simoni. Papa Francesco ascoltava commosso la sua testimonianza nella visita a Tirana in Albania. Incarcerato, torturato, costretto a lavori forzati, più volte condannato a morte, don Ernest – la cui storia è stata raccontata recentemente in un libro del vaticanista di Avvenire, Mimmo Muolo – ha sempre confidato in Gesù e così ha vinto il totalitarismo comunista che ha oppresso l’Albania per decenni. Ieri, l’annuncio di Papa Francesco: don Ernest Simoni – oggi quasi novantenne – sarà cardinale. Una sorpresa a cui il sacerdote albanese fa fatica a credere. Alessandro Gisotti ha raccolto la sua testimonianza:

R. – Quando ho visto in televisione l’Angelus che recito con il Santo Padre, ho sentito “Don Ernest”. E’ stata una sorpresa immensa per me: mai avrei pensato! Devo ringraziare il Signore per la vita che mi ha dato e per le grazie, le tante grazie che ho avuto. E’ opera e merito solamente di Nostro Signore Gesù Cristo e della Santissima Madonna. E così, come un povero missionario – un piccolo missionario di Gesù – ogni giorno prego l’amore di Gesù nel cuore di tutti gli uomini.

D. – Il Santo Padre era stato fortemente toccato – l’aveva detto anche in più occasioni – dalla Sua testimonianza e dall’incontro con Lei, in Albania. In qualche modo, questa porpora è proprio sugello per Lei ma per tanti, tanti cristiani in Albania e in tante altre terre che soffrono e subiscono persecuzione per testimoniare Gesù …

R. – Certo! “Come hanno perseguitato me, perseguiteranno pure voi che mi seguite”. Ma Gesù è stato sempre la fortissima speranza che ci consola e che ci aiuta, per amare. Io ho incontrato il Santo Padre quando è arrivato in Albania: ho scambiato due parole. Tutto è Gesù che mi ha salvato; sono tante le peripezie che ho subito: due volte sono stato condannato a morte … Gesù ha fatto tutto!

D. – Papa Francesco parla spesso delle “sorprese di Dio”: questa davvero è una sorpresa! Lei tante volte è stato vicino alla morte, in carcere, torturato e adesso è incardinato nella Chiesa di Roma, vicino al Papa …

R. – Questa è stata una sorpresa immensa! Io sono stato cinque volte vicino alla morte; in prigione mi avevano preso per eliminarmi, ma Dio mi ha salvato: mi ha salvato Gesù. Solo Gesù, Gesù amore infinito con noi!








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