È un appello “alla conversione ed alla preghiera” quello lanciato da mons. José Trinidad Zapata Ortiz, vescovo di Papantla, in Messico, Paese che ha visto recentemente l’uccisione di alcuni sacerdoti. Invitando i fedeli a pregare per la pace non solo in Messico, ma in tutto il mondo, il presule – in una nota – sottolinea come “la violenza sia peggiorata” nel Paese, anche a causa dell’avidità, della corruzione e dell’impunità “fortemente radicate” nella società.
Rispettare i diritti umani e fare posto a Dio nella società
Di qui, il richiamo a superare “la crisi di moralità” diffusa su tutto il territorio,
esortando lo Stato a “combattere la violenza” in modo efficace, perché “se gli esseri
umani ed i loro diritti non vengono rispettati e se non si fa posto a Dio all’interno
della società, non sarà possibile cambiare la situazione attuale”. “Costruire una
società senza Dio e persino contro Dio – è il monito di mons. Zapata Ortiz – significa
andare lungo un percorso di morte e distruzione”.
Recitare il Rosario ogni giorno per invocare la pace
In quest’ottica, il vescovo di Papantla esorta i fedeli a recitare il Rosario “quando
possono e dove possono”, per invocare da Maria “il dono della pace”. “Preghiamo il
Rosario ogni giorno con questa intenzione, privatamente o comunitariamente – scrive
il presule – in cappella, in famiglia, a casa o in gruppi di preghiera”, perché “questa
battaglia si può vincere solo in ginocchio”, ovvero pregando. Al contempo, sacerdoti
e vescovi vengono invitati a “testimoniare con la propria vita” gli insegnamenti evangelici
per rendere i fedeli “tutti discepoli e missionari”.
Parrocchie e famiglie siano “scuole di preghiera e comunione”
Anche le parrocchie e le famiglie, inoltre, vengono incoraggiate a diventare “scuole
di comunione e di preghiera” in cui si possa trasmettere ai giovani “un esempio di
vita basato su valori umani e cristiani”. Infine, mons. Zapata Ortiz invoca l’intercessione
di numerosi Santi, tra cui San Giovanni Paolo II “che ha avuto un amore speciale per
il Messico”, affinché i cattolici messicani abbiamo “il coraggio di vivere la loro
fede in tempi difficili”.
Il cordoglio del Papa
Nel Paese, infatti, solo alla fine di settembre sono stati uccisi tre sacerdoti:
i primi due, Alejo Naborì e José Alfredo Jimenez, sono stati sequestrati ed assassinati
a Poza Rica, nello Stato orientale di Veracruz, mentre l’omicidio del terzo, José
Alfredo Lopez Guillen, è stato perpetrato nello Stato di Michoacan. Profondo cordoglio
è stato espresso da Papa Francesco che, sia in un telegramma, sia all’Angelus del
25 settembre, ha lanciato un appello a fermare simili violenze. (A cura di
Isabella Piro)
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