2016-10-14 12:07:00

Giornata Mondiale della Vista, tra prevenzione e sensibilizzazione


Quasi 300 milioni di persone nel mondo sono affette da cecità o ipovisione. Un dato che assume un significato allarmante nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale della Vista promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall' Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità. La ricorrenza di quest’anno è stata dedicata alla ricerca contro la retinopatia diabetica, considerata la prima causa di cecità in età lavorativa, cioè tra i 20 e i 65 anni. A preoccupare l’OMS è infatti proprio questa patologia, una delle tante che potrebbe essere evitate, come spiega Giuseppe Castronovo, presidente di IAPB-Italia Onlus, che ha promosso in circa 100 città italiane la possibilità di usufruire di un check-up gratuito.

La retinopatia diabetica

Si tratta di una patologia infida perché non si manifesta nel primo periodo diabetico, ma le possibilità di contrarre la malattia aumentano esponenzialmente dopo i primi dieci anni. In Italia sono almeno 1 milione le persone  colpite da questa patologia, 147 milioni nel mondo.

Conoscere la cecità per non discriminare

Maurizio Molinari, addetto stampa del parlamento europeo in Italia è cieco dalla nascita, ma si considera fortunato ad essere cresciuto in una parte del mondo dove i mezzi per convivere con questa disabilità sono reperibili. Più difficile certamente la condizione nei paesi più poveri del mondo dove  anche il semplice reperimento di testi in braille risulta difficoltoso. Questo – sottolinea Maurizio Molinari – nonostante esistano degli accordi internazionali come il Trattato di Marrakesh che prevedono una serie di norme per diffondere il più possibile i libri in braille, ma che molti Stati non hanno ancora ratificato.

Sensibilizzare l’opinione pubblica

Giornate come quella odierna dedicata al dono della vista sono importanti – spiega ancora Molinari – per aumentare la coscienza collettiva sulle problematiche legate alle disabilità della vista. Non solo i ciechi, ma anche gli ipovedenti, devono essere tutelati e messi in grado di accedere a quel bagaglio di conoscenze e di strumenti che consentano loro di vivere in autonomia e dignità la loro condizione.

(a cura di Stefano Leszczynski)








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