2016-10-14 12:15:00

Padre Sosa, nuovo superiore dei Gesuiti: inizia una grande sfida


E’ stato eletto il nuovo superiore generale della Compagnia di Gesù. Si tratta di padre Arturo Sosa Abascal, della Provincia del Venezuela. Padre Sosa, 68 anni, venezuelano, è stato consultore del padre generale, delegato generale per le case e le opere interprovinciali della Compagnia di Gesù a Roma. Ha conseguito un dottorato in scienze politiche presso l’Universidad Central de Venezuela. Padre Arturo Sosa, nato nel 1948 a Caracas, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1966 ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. Padre Sosa è il 31.mo Superiore generale della Compagnia di Gesù. Ma con quali sentimenti padre Arturo Sosa Abascal ha ricevuto questo incarico? Ascoltiamolo al microfono di padre Bernd Hagenkord:

"Ho il sentimento di avere bisogno di tanto aiuto: adesso incomincia una grande sfida. Questa è la Compagnia di Gesù e allora Gesù deve darsi da fare anche qua, con noi. Dopo, io mi fido dei compagni che sono così bravi. Spero anche che la Congregazione ci porti avanti con un bel gruppo di lavoro e anche con orientamenti molto precisi per potere andare avanti: questo non è il lavoro di una persona, è il lavoro del corpo della Compagnia. Io farò del mio meglio possibile. Sono molto sorpreso, molto grato al Signore. Prego per tutti".

Sulla figura di padre Arturo Sosa si sofferma, al microfono di Amedeo Lomonaco, uno dei delegati che hanno partecipato alla votazione, padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica:

R. – Padre Sosa è un padre di grande esperienza nella Compagnia di Gesù. Ha vissuto quattro Congregazioni generali e nella prima di queste ha anche incontrato l’attuale Papa Francesco. Quindi è una persona che ha grande esperienza di governo. È stato provinciale della provincia del Venezuela, quindi in una terra piena di tensioni che ha vissuto ed affrontato personalmente. Ed è anche una figura profondamente spirituale, di una spiritualità che è capace di incarnarsi in un territorio. Lui ha studiato ed ha insegnato teorie delle politiche ed è stato anche rettore di un’università cattolica in Venezuela. Quindi è una figura complessa, a tutto tondo. Una figura che tocca l’aspetto spirituale, quello intellettuale e quello di governo.

D. - Ancora una volta la storia della Chiesa, presente e futura, porta l’impronta dell’America Latina. Dopo Papa Francesco, salito al soglio di Pietro, adesso è un venezuelano il nuovo Superiore dei Gesuiti …

R. – Sì. Indubbiamente l’America Latina si conferma in questo modo una Chiesa "fonte". Lo è per la Chiesa universale con Papa Francesco e lo è anche per la Compagnia di Gesù. Chiaramente, qui vediamo un legame molto forte: le due persone non solo si conoscono - Papa Francesco, diremo il “Papa bianco” come si suol dire e il “Papa nero” - ma si apprezzano. E quindi possiamo immaginare una Compagnia di Gesù ancora più al servizio della Chiesa sotto il Romano Pontefice come è sua natura.

D. - Anche in questo caso è una periferia, il Venezuela, proprio al centro della Chiesa...

R. - Ancora una volta una periferia, ma non solo una periferia, un luogo di tensioni! Questo è molto importante. Padre Sosa ha vissuto queste tensioni in una terra molto difficile e tuttora complessa. Quindi è una persona di grande esperienza capace anche di affrontare le tensioni che possono sorgere nel mondo, nelle varie periferie più calde. Quindi una persona di periferia certamente, nel senso in cui la intende Papa Francesco.

D. - È la prima volta nella storia della Chiesa cattolica che un Superiore generale della Compagnia di Gesù viene eletto durante il Pontificato di un Papa gesuita...

R . - Questa è una responsabilità in più, se vogliamo, perchè il Pontefice vive la spiritualità della Compagnia. D’altra parte, il Papa è il Papa di tutta la Chiesa e la Compagnia è al servizio del Papa chiunque egli sia. Quindi, in questo senso, una piena continuità della Compagnia di Gesù a servizio della Chiesa e del Papa.

D. - Padre Sosa succede a padre Adolfo Nicolas. Quali sono le sfide nell’immediato?

R. - Le sfide della Compagnia di Gesù le affronteremo nei prossimi giorni delle Congregazione generale. In fondo noi siamo riuniti - è un grande corpo di Gesuiti provenienti da tutte la parti del mondo - e stiamo proprio affrontando questo, ovvero cosa la Chiesa e il mondo ci chiedono in questo momento.

Come si è arrivati all'elezione
Hanno partecipato alla votazione 212 elettori, ovvero i delegati di quasi 17 mila Gesuiti del mondo. Padre Arturo Sosa succede a padre Adolfo Nicolas, dimessosi ad 80 anni come il suo predecessore Peter Hans Kolvenbach nel 2008. Il Pontefice è la prima persona - come avviene per tradizione - a cui viene comunicato il nome del nuovo Superiore dei Gesuiti. E’ la prima volta nella storia della Chiesa cattolica che un Padre generale della Compagnia di Gesù viene eletto durante il Pontificato di un Papa gesuita.

La 36.ma Congregazione
La prima Congregazione generale si è tenuta nel 1558, due anni dopo la morte fondatore della Compagnia di Gesù, Sant’Ignazio di Loyola. L’ultima, la 36.ma, è iniziata a Roma lo scorso 2 ottobre ed è stata incentrata sul tema “Verso il largo, dove è più profondo”. La maggior parte delle votazioni riguardano proposte su testi che, se adottati, diventano norme per l’orientamento della Compagnia. Per la prima volta, molte votazioni si sono svolte tramite sistemi digitali grazie a tablet forniti agli elettori. Per l’elezione del Padre generale, la procedura adottata, invece, è stata esattamente quella prescritta da Sant’Ignazio nelle Costituzioni della Compagnia attraverso il metodo tradizionale delle schede cartacee.

L’elezione del Padre generale
L’elezione si è tenuta dopo quattro giorni di “murmuratio”, ovvero un tempo di preghiera e di discernimento. Oggi dopo la celebrazione della Messa - nella quale gli elettori invocano nuovamente lo Spirito Santo perché li ispiri al momento del del voto - si sono incontrati nell’aula per la votazione. Ogni elettore ha ricevuto una scheda cartacea. Su un lato è apposta la seguente frase: il sottoscritto “giura che sta votando per chi pensa, nel Signore, che sia maggiormente in grado di esercitare questo incarico”. L’elettore, dopo aver firmato il giuramento, sul lato opposto del foglio ha poi scritto il nome della persona per cui ha votato.

Il profilo del Generale nelle Costituzioni
Il profilo delineato nelle Costituzioni è innegabilmente molto ambizioso: il Superiore generale - si legge - “dev’essere uno dei più eminenti in ogni virtù e dei più meritevoli dentro la Compagnia, dove da molto tempo dev’essere conosciuto come tale”. La guida che Sant’Ignazio auspica per la Compagnia di Gesù – si sottolinea inoltre sul sito istituzionale dei Gesuiti italiani – “è qualcuno che possa guidare prima di tutto con il suo esempio”, soprattutto “una persona di profonda spiritualità”. “Un amico di Dio nel pregare, nell’agire e nelle relazioni umane”, con “una libertà di cuore che gli permetta di guidare la Compagnia con amore umile, giusto e coraggioso”.








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