2016-10-16 13:50:00

Le testimonianze della gente alla Messa per le canonizzazioni


Ecco alcune testimonianze dei presenti alla Messa di canonizzazione del messicano José Sánchez del Río, dei francesi Salomone Leclercq ed Elisabetta della Santissima Trinità, dell’argentino José Gabriel del Rosario Brochero, dello spagnolo Manuel González García, degli italiani Lodovico Pavoni e Alfonso Maria Fusco. Le ha raccolte Giada Aquilino:

D. – Il tuo nome…

R. - Michele.

D. – Perché sei venuto in Piazza San Pietro?

R. – Sono un postulante Carmelitano Scalzo e sono venuto qui per la canonizzazione di Elisabetta della Trinità.

D. – Che esempio vi ha dato?

R. – Elisabetta è una figura che affascina: ha tutto un mistero della Trinità interno. Sono venuto qui proprio per ascoltarla parlare ancora. “Nel cuore della Chiesa, io sarò l’amore”: su questo rifletto ed è ciò che sento in questo momento, cioè essere amore nel mondo.

D. – Che esortazione ha dato il Papa a voi giovani, prendendo spunto da questi nuovi Santi?

R. – Ci dà una spinta nuova: dobbiamo tornare a percorrere le strade del mondo e a testimoniare il Signore con gioia. Comincio a pensare alla mia vita da consacrato e mi dico: “Devo veramente portare la gioia agli altri”!

D. – Come si chiama?

R. – Sono suor Marta, da Bratislava, Slovacchia.

D. – Il Papa nell’omelia ha dato molta importanza alla preghiera…

R. - Sì, perché quando noi preghiamo, siamo con Dio. E preghiamo il Signore per noi stessi, per gli altri.

D. – Suor Marta, il Papa ha parlato dei nuovi Santi. Ha detto che essi hanno raggiunto la meta, hanno avuto un cuore generoso e fedele proprio grazie alla preghiera. Che esempio può venire da loro?

R. – Quando c’è l’esempio di persone che pregano, noi possiamo seguirlo perché questo è il senso della vita: preghiera e rimanere con Dio.

R. – Sono Giuseppe Maria.

D. – Perché è venuto in Piazza San Pietro, per le canonizzazioni

R. – Perché sono nato a Valencia, abito in quella città, e Manuel González García è stato il vescovo di quella città, è sepolto nella nostra cattedrale. Conosco la sua vita, qualcuno dei suoi scritti.

D. – Che esempio ha dato questo Santo?

R. – Lo chiamano il vescovo del Tabernacolo abbandonato: non lasciare solo Gesù…

D. – Qual è il suo nome?

R. – Sabina, dalla Nigeria.

D. – Cosa ha significato partecipare alle canonizzazioni in Piazza San Pietro?

R. – Sono molto contenta, come cristiana e cattolica, di aver partecipato con la mia vita, come figlia di Dio, figlia di Maria.

D. – Il Papa ha invitato a prendere esempio dai nuovi Santi. Cosa vuol dire pregare?

R. – La preghiera è importante, in tutti i cristiani, perché senza preghiera nessuno mai potrà vivere una vita buona, una vita santa.

D. – C’è uno dei nuovi Santi che l’ha colpita particolarmente?

R. – Sì, si chiama José Sánchez del Rio, è morto nel martirio, ha sacrificato la sua vita per la santificazione della Chiesa e perché i giovani imitassero la sua esistenza.

D. – Lei è nigeriana: nel suo Paese continua la violenza. Cosa vuol dire essere cristiani oggi, in Nigeria?

R. – C’è tanta paura. Ma abbiamo fiducia in Dio.








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