2016-10-17 16:35:00

Cina investe nel calcio ma perde in casa 0 a 1 con la Siria per Mosca2018


Calcio e integrazione

Le Associazioni Antigone, Progetto Diritti e la Polisportiva Atletico Diritti, squadra di calcio di migranti, studenti ed ex carcerati iscritta al Campionato FIGC di Terza categoria laziale, hanno presentato al Parlamento italiano un dossier sulle discriminazioni nei confronti degli immigrati nel calcio, sia a livello amatoriale che agonistico. 

Difficile tesserare ragazzi stranieri

Per Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone e presidente della squadra di Terza Categoria laziale 'Atletico Diritti, "quando si pensa alle discriminazioni del calcio, le cose che balzano alla mente sono le urla dagli spalti, le parolacce, le offese talvolta razziste". "Invece talvolta ci sono discriminazioni che riguardano le regole amministrative di accesso alla sport. Capita in molte Federazioni sportive, ma il calcio se la passa particolarmente male". "Un ragazzo immigrato, per iscriversi ad una scuola calcio deve presentare la busta paga dei genitori. Questo rischia di essere umiliante, perchè può succedere che questa busta paga non ci sia. E il ragazzino non possa giocare. Ciò è motivato dall'idea di combattere le tratte dei calciatori minori. Ma una volta che il genitore c'è, che senso ha chiedere la busta paga?". "Altro caso è quello dei richiedenti protezione umanitaria per i quali serve un permesso di soggiorno con una scadenza tale, che è quasi impossibile che la persona riesca ad averlo, anche per il tipo di lavoro che fanno le Commissioni che rilasciano questi permessi". "Nella nostra squadra 'Atletico Diritti, conclude Marietti, ci sono tanti ragazzi che vorrebbero giocare, che si allenano con noi durante la settimana, per i quali la squadra svolge un ruolo di tipo relazionale enorme, ma poi la domenica devono stare in tribuna perchè non sono ufficialmente tesserati". 

La Cina investe nello sport 

"E' un interesse maturato negli ultimi due anni, commenta Carlo Nesti, giornalista e scrittore, nei quali i cinesi hanno speso oltre 2 miliardi di euro nel calcio europeo a caccia di investimenti. Fa gola il campionato inglese ma anche in Italia, con Inter e Milan, abbiamo un coivolgimento di un'intera città in questa espansione. I 2 miliardi fanno parte, tra l'altro, dei 20 miliardi che solo nel 2015 sono stati spesi dai cinesi per comprare aziende di vario genere, anche fuori dallo sport, in Europa". "Il presidente della Repubblica Popolare Cinese ha vissuto a lungo in Italia e, probabilmente, deve aver ereditato da noi la passione per il calcio, se ha deciso di valorizzarlo in questo modo. Anche se al momento la Nazionale cinese delude i suoi tifosi nelle qualificazioni mondiali a Russia2018, perdendo in casa 0 a 1 con la Siria"La Cina, che ha partecipato una sola volta alla fase finale di un Mondiale, in Corea del Sud e Giappone 2002, è inserita nel gruppo A delle qualificazioni della zona asiatica. Dopo 3 giornate, nel girone 'cinese' la classifica vede Iran e Corea del Sud in testa con 7 punti, Uzbekistan 6, Siria 4, Cina 1, Qatar 0.

Lo sport riparte dalle periferie?

"Il governo italiano e il Coni, prosegue Nesti, hanno invece ufficializzato 183 ristrutturazioni di impianti sportivi locali finanziate da 100 milioni di euro del fondo 'Sport e periferie' lanciato dal governo dopo gli attentati di Parigi. La Calabria è la regione più bisognosa di interventi. Sperando che questi soldi non si perdano in mille rivoli, da sottolineare l'interesse delle Istituzioni per rilanciare integrazione ed educazione attraverso lo sport". 

Nero a Metà

Calcio e integrazione in Molise. A Castelmauro, in provincia di Campobasso, gioca la squadra 'Nero a Metà', composta da giovani locali e migranti ospiti del centro di accoglienza della cittadina molisana, provenienti da Gambia, Costa d'Avorio, Bangladesh, Nigeria e Guinea. L'idea è nata da Gabriele Passaro, operatore del centro di accoglienza gestito da una cooperativa sociale e allenatore della squadra (Davide Capano)

 








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