Iraq. Obama: a Mosul battaglia lunga, ma vinceremo l'Is

“Sarà una battaglia lunga e dura, ma alla fine riusciremo a cacciare l’Is da questi territori e lo sconfiggeremo”. Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha parlato ieri in conferenza stampa alla Casa Bianca, dell’offensiva in corso a Mosul e ha assicurato: “Ci occuperemo degli sfollati e dei rifugiati interni che ci saranno”. Rallenta, intanto, l’offensiva dei peshmerga curdi, colpiti da attentati; scoperto un bunker del Califfato sotto al villaggio di Badana. Roberta Barbi:

Un’offensiva di settimane, forse mesi, non certo la guerra-lampo che si era prospettata all’inizio, anche perché il sedicente Stato Islamico ha rafforzato le difese della città contro l’attacco da terra e creato fitte cortine fumogene contro i bombardamenti aerei dell’alleanza sotto il comando americano. Si annuncia più difficile del previsto, dunque, la promessa conquista di Mosul, roccaforte irachena dell’Is, da tempo meticolosamente preparata e attesa. E nonostante i proclami del presidente Usa Obama, che, convinto del successo dell’operazione, promette che la presa della città sarà “una pietra miliare nella lotta contro l’Is” e assicura di aver messo a punto un piano per fronteggiare una “potenziale crisi umanitaria”, di fatto l’avanzata rallenta, con i peshmerga curdi nel mirino degli attentati dei miliziani e Ankara – ufficialmente impegnata solo in Siria – che rivendica la partecipazione dei suoi caccia alle incursioni aeree intorno a Mosul, a copertura dell’avanzata curdo-irachena al suolo. E mentre i governativi scoprono un bunker del Califfato sotto al villaggio apparentemente abbandonato di Badana, incassano anche il sostegno del presidente russo Putin e dell’Alto rappresentante europeo Federica Mogherini che dichiara di avere come priorità “la protezione dei civili”. Sul fronte internazionale, infine, domani la Francia ospiterà la riunione di 13 Paesi della coalizione, in attesa del vertice di Parigi della settimana prossima: una volta caduta Mosul, è il pensiero di tutti, sarà la volta di Raqqa.