2016-10-20 11:17:00

Mons. Auza all'Onu: cristiani in Medio Oriente su orlo distruzione


“I cristiani e gli appartenenti ad altre minoranze etniche e religiose in Medio Oriente sono sull'orlo della distruzione totale. Fermare la violenza nel nome di Dio”. Questo l’allarme pronunciato all’Onu dall’arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, nel suo intervento sulla situazione in Medio Oriente e sulla questione palestinese. Il servizio di Giancarlo La Vella:

Risolvere la questione israelo-palestinese
Mons. Auza esprime forte preoccupazione per lo stallo dei negoziati israelo-palestinesi, arenatisi quando gli sforzi diplomatici dovevano invece puntare alla soluzione dei due Stati all’interno di confini internazionalmente riconosciuti. Il presule spiega come sia necessaria un'unità di governo in Cisgiordania e Gaza, attualmente amministrate rispettivamente da Fatah e Hamas, essenziale per far progredire i negoziati di pace. Lo scopo è anche quello di affrancare la Palestina dagli aiuti internazionali destinati a una popolazione ora totalmente dipendente dagli interventi umanitari.

Il Medio Oriente oggi terra di violenza e disumanità
Mons. Auza allarga poi il suo discorso all’intero Medio Oriente, la regione che da culla della civiltà e luogo di nascita di Ebraismo, Cristianesimo e Islam, è oggi diventato teatro di incredibile brutalità. Il totale disprezzo della diritto umanitario internazionale – sottolinea rappresentante della Santa Sede – ha raggiunto livelli allarmanti di disumanità. Scuole, ospedali, convogli umanitari, operatori umanitari e dell’informazione sono il costante bersaglio di attacchi indiscriminati. I cadaveri sotto le macerie e i profughi erranti sono una chiara testimonianza di questo cinico disprezzo e calpestio delle normative internazionali umanitarie.

Con il Papa per un’immediata tregua in Siria
Mons. Auza riprende il recente appello di Papa Francesco per una tregua immediata ad Aleppo e in altre zone della Siria, perché si arrivi ad un duraturo e immediato cessate il fuoco, per permettere l'evacuazione dei civili, soprattutto bambini, che sono ancora intrappolati sotto i bombardamenti feroci. Noi continuiamo a discutere – afferma con amarezza mons. Auza – mentre i cristiani e i membri di altre minoranze etniche e religiose in Medio Oriente sono sull'orlo della distruzione totale, con le loro chiese, monasteri, monumenti e oggetti di culto, molti dei quali già ridotti in polvere e macerie. Per fermare lo spargimento di sangue e la distruzione – conclude – occorre la collaborazione di tutta la comunità internazionale. Bisogna interrompere il flusso di armi e munizioni e promuovere a tutti i costi dialogo, negoziati, assistenza umanitaria, solidarietà e rispetto dei diritti umani fondamentali. No, infine, alla violenza in nome di Dio.








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