2016-10-21 07:02:00

Card. Sandri a Chiese orientali: camminare insieme ai vescovi latini


“Anche l’europeo, italiano, spagnolo, francese, tedesco, portoghese, polacco, ungherese è stato migrante. Di questo dobbiamo avere memoria, anche dal punto di vista ecclesiale”. Lo ha affermato ieri pomeriggio il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, aprendo a Lisbona l’incontro dei vescovi delle Chiese orientali cattoliche in Europa. “Siamo qui perché anche noi abbiamo a cuore il futuro e l’identità di questo continente – ha sottolineato Sandri – e vogliamo camminare insieme ai vescovi della Chiesa Latina per manifestare la comunione e la bellezza dell’essere tutti parte della Chiesa universale, che accoglie in sé una varietà di espressioni e tradizioni”. 

Il porporato ha ricordato le sofferenze delle Chiese bizantine sotto il comunismo
Il prefetto - riferisce l'agenzia Sir - ha ricordato che l’Europa “durante alcune crisi economiche ha visto partire milioni dei suoi figli, che si sono stabiliti in gran parte, nel continente americano, a Nord come a Sud”. “Ancor oggi troviamo veri e propri quartieri nelle grandi metropoli”, ha osservato, aggiungendo che “gli abitanti, che sono ben integrati nel luogo dove si trovano ora, ne conoscono i costumi e ne rispettano le leggi, non smarriscono le radici e le tramandano alle nuove generazioni” Nel suo intervento, il card. Sandri ha rievocato anche che nell’Est europeo “le chiese di tradizione bizantina sono nate e si sono sviluppate” ma “negli anni del dominio del socialismo sovietico e di sistemi affini nei Paesi satelliti, le sofferenze e le persecuzioni non sono mancate”. 

La collaborazione tra Chiese orientali cattoliche e Pastori latini
“Sofferenza più recente – ha aggiunto – è quella legata al flusso massiccio di fedeli proveniente dal Medio Oriente, in specie tra i figli della Chiesa melkita, siro-cattolica, caldea e, anche se in misura minore, armena”. “Come Chiese orientali cattoliche siamo qui anzitutto per dire grazie ai confratelli latini per l’ospitalità, l’accoglienza, l’amicizia sincera e i molteplici gesti di solidarietà concreta espressi nel corso degli anni”, ha concluso Sandri, aggiungendo che “per parte nostra, assicuriamo che i gerarchi delle Chiese orientali cattoliche continueranno nell’impegno o nella puntuale verifica, a garantire la piena collaborazione con i Pastori latini”. (R.P.)








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