2016-10-24 16:35:00

L. Bilancio, Costa: ora i bonus famiglia, dal 2018 il fisco cambia


Attesa per oggi o domani la lettera di Bruxelles all'Italia ed altri Paesi con le richieste di chiarimento sulla bozza di bilancio. La Commissione Ue non commenta, il presidente di Confindustria Boccia invita l'Europa ad essere "piu' coraggiosa, meno dogmatica e ragionieristica". Tra le novità di quesa legge di bilancio, 600 milioni per le politiche familiari. Alessandro Guarasci ha sentito il ministro per gli Affari Regionali, con delega alla Famiglia, Enrico Costa

R. – Noi abbiamo l’ambizione di condurre una politica che, anche a livello pluriennale, sia una politica organica a sostegno della famiglia; sia una famiglia fatta certamente di misure che abbiano tra di loro un filo logico, che facciano sentire lo Stato vicino alla famiglia. E’ ovvio che oggi uno dei grandi problemi è quello della denatalità: nascono pochi bambini rispetto al passato. Ci sono ovviamente degli ostacoli dal punto di vista economico, dal punto di vista dell’accesso ai servizi, dal punto di vista della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa che creano un margine notevole tra i figli avuti e i figli desiderati, ovvero: ci sono tante donne, tante mamme che vorrebbero avere più figli di quelli che hanno o vorrebbero avere dei figli che in realtà non hanno, e questa differenza è dovuta a ragioni soprattutto economiche, di accesso ai servizi o di possibilità di poter continuare a lavorare, fatto che non è compatibile – al momento – con l’educazione dei figli. Sono tutti aspetti sui quali stiamo cercando di operare.

D. – Voi avete puntato molto sui bonus: ma quando arriverà una vera rivoluzione fiscale, che sia in qualche modo strutturale?

R. – Nel 2018. Abbiamo detto che dev’essere un riforma dal punto di vista del fisco che investa anche le famiglie, ovvero che sostenga le famiglie in rapporto anche al numero dei figli. In buona sostanza ci vuole un fisco che riconosca quanto è pesante, anche dal punto di vista economico, l’educazione dei figli e quindi ci dev’essere un riconoscimento di questa situazione, pesante anche dal punto di vista economico. Oggi la famiglia è un soggetto neutro di fronte al fisco; noi vorremmo invece un fisco che sappia andare incontro alle esigenze delle famiglie, soprattutto delle famiglie numerose.

D. – Non temete però che Bruxelles, con i parametri vi possa mettere i bastoni tra le ruote? Lo sta facendo già adesso, potrebbe farlo anche nel prossimo anno …

R. – Io penso che debbano esserci delle misure che tendano a riequilibrare, e quando si va a riequilibrare l’impatto economico, il saldo – alla fine – non è un saldo pesante. Poi, ovviamente se ci dovranno essere dei costi, saranno dei costi che secondo me vedranno un segno “meno” da una parte, ma un segno “più” in termini di crescita e in termini di sviluppo.








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