2016-10-25 13:34:00

CeIS: La droga non è l'alternativa alla noia


Una giornata nella Comunità terapeutica San Carlo, aperta ai Castelli Romani da don Mario Picchi nel 1979, da sempre considerata il laboratorio del CeIS (Centro Italiano di Solidarietà), visitata il 26 febbraio scorso da Papa Francesco, nell'ambito dei 'Venerdì della Misericordia'. Attraverso un percorso a tre fasi (accoglienza con inserimento dalla strada nel contesto residenziale; fase educativa incentrata sul significato del problema; reinserimento graduale nella società), una cinquantina di giovani e meno giovani cercano di affrancarsi da varie forme di dipendenza: droghe, alcool, gioco. 

Il Progetto Uomo

"Qui chiaramente non può circolare nessun tipo di sostanza stupefacente, eppure la libertà è una dimensione chiave, che comporta un rischio ma noi vediamo che si rivela efficace", ci spiega l'operatore Marco Massimi. "Piano piano i ragazzi cominciano ad apprezzare che questo tempo che viene loro donato è un tempo in cui possono occuparsi di se stessi come probabilmente non hanno mai fatto in vita loro. Quasi sempre si verifica, verso la fine del programma, la constatazione che questo luogo, pur se normato, è stato il primo posto che ha dato loro possibilità di esprimersi non solo dando voce alle sofferenze ma anche alle loro potenzialità. Il ‘progetto uomo’ predicato da don Picchi in fondo è proprio questo: credere che la persona non coincida con il sintomo che la rappresenta: violenza subita, dipendenza, abbandono familiare... Qui sperimentiamo la potenza della parola: la parola per conoscermi, farmi conoscere e conoscere l’altro. Un lavoro fatto di relazione continua. Non sempre amichevole, ma anche fatta di incompresa e polemica. Del resto l’essere umano è complesso e di questa complessità bisogna incaricarsi in toto". Il comune denominatore di tanti vissuti è la solitudine: "Queste generazioni sembrano in effetti essere un po’ più sole. Io credo che gli adulti debbano ritornare un po’ in campo, debbano farsi qualche domanda in più e cercare di comprendere che l’isolamento tipico dell’adolescente, come parte naturale dell’evoluzione dell’essere umano, non si possa accompagnare al disinteresse da parte loro".

Riprendersi in mano

"Il mio percorso è stato difficile, duro ma ad oggi posso dire necessario", racconta Mirko. "Sono arrivato qua con tante paure, non conoscevo bene quello che sentivo. Ho iniziato a dargli un nome e questo mi ha dato una gran forza. La consapevolezza è un traguardo che ho raggiunto in questi mesi, essermi preso delle responsabilità, quella di scegliere, in sostanza". Roberta ha 22 anni, un passato da pallavolista in serie B, ottimi voti a scuola, chirichetta, scout. Poi è diventata la bulla del quartiere per avere quelle attenzioni che gli insegnanti concentravano su chi faceva il gradasso. La vita di strada, l’assunzione di alcool fino al coma etilico, un padre rimasto vedovo da anni che non ce la faceva a starle dietro. “Qui ho imparato ad avere un po’ più di speranza perché, dove non arrivo io, do’ possibilità all’altro. Ho imparato a vedere il positivo in ogni situazione. Oggi questa speranza mi manda avanti, per dare un senso anche al passato. Mi sono rimessa a studiare la sera per prendere il diploma di Ragioneria. Non è facile conciliare tutto, anche dover fare i conti con la memoria che a volte si perde. Ma è una grande gratificazione. Spero di portare a termine la scuola. Quando cominci a volerti bene nel modo più sano, anche tutto il tuo contorno cambia. Io ho recuperato i contatti e il rapporto con mia padre. Coinvolgendolo in questo percorso che io avevo intrapreso, non solo io sono diventata credibile ai suoi occhi ma col tempo anche il suo modo di vivere ha messo in discussione".

La visita a sorpresa di Papa Francesco

"Quel venerdì il nostro stupore dinanzi al Papa che era venuto a trovarci è stata l’estrema sua familiarità", ricorda Daniela Laureti, responsabile della Comunità. "Ha parlato con ciascuno di loro. Spesso questi ragazzi hanno perso tutto. Lui con la sua serenità e semplicità ha fatto in modo che riacquistassero una energia positiva. Io stessa ho imparato, in questi anni a contatto con queste fragilità e disagi, la tolleranza verso la diversità, che c’è comunque un accesso al bene in ogni essere umano". "A me il Papa ha dato parecchia forza", ammette Mirko. "Io non sono un credente, anche se in famiglia sono molto credenti. Io sono un po’ più distaccato. Ho vissuto quella visita come uno stimolo a credere in quello che fai. Il Papa, lo sapevo, veniva da un viaggio lungo in America Latina... E' stato un bel messaggio quello di aver voluto, alla sua età, venire pure da noi. Ci ha trasmesso che è importante credere in quella spinta che abbiamo dentro o che comunque dovremmo ritrovare".

L'alternativa alla noia non è la droga

Cristiano racconta dei suoi sei mesi in quella che è la sua seconda esperienza di comunità. "Nella prima continuavo a non sentirla per niente la paura. Così dopo ho ripreso le vecchie amicizie, il vecchio stile di vita. Qua sono riuscito a trovare quelle risposte che non avevo avuto prima. Ora ho una grande paura di stare fuori un giorno ma penso che sia una paura sana, che mi può aiutare a stare lontano dai pericoli". Tommaso è al San Carlo da quindici mesi, entrato perché stimolato dal fratello che aveva già fatto un percorso analogo. "Avevo dei disagi. Faceso uso di eroina per non sentirli. Grazie all'eroina riuscivo all’inizio ad affrontare tutte le situazioni. Poi però questo ti emargina, e quando ho cominciato a sentirmi proprio da solo ho cominciato a capire che avevo bisogno di una struttura". Perché ci si rifugia sempre di più nell'eroina? "Costa meno, è a più a portata di mano. Io sento che i ragazzi che sono dalle mie parti soffrono di noia. Invece io vorrei dire che ci sono tanti mezzi. Si è diffusa una specie di malattia della noia. E allora la droga è vista come l’unica alternativa. E invece non è così. Se uno si guarda intorno vede che c'è la cultura, lo sport, la socializzazione con le persone in maniera diversa. Qui cominci a capire che per gli altri esisti".

 








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