2016-10-27 13:55:00

Papa Francesco: sconcertante cancellare differenze sessuali


La bellezza del disegno di Dio sul matrimonio e la misericordia per le famiglie ferite, le sfide delle nuove tecnologie e la sconcertante ideologia gender: questi i temi affrontati da Papa Francesco nel discorso rivolto alla Comunità Accademica del Pontificio Istituto "Giovanni Paolo II" per Studi su Matrimonio e Famiglia in occasione del nuovo Anno accademico. Il servizio di Sergio Centofanti:

Crisi famiglia: prevale sempre più l’io sul noi
Oggi “i legami coniugali e famigliari sono in molti modi messi alla prova”: il Papa parte da una riflessione sulla cultura odierna “che esalta l’individualismo narcisista, una concezione della libertà sganciata dalla responsabilità per l’altro, la crescita dell’indifferenza verso il bene comune, l’imporsi di ideologie che aggrediscono direttamente il progetto famigliare, come pure la crescita della povertà che minaccia il futuro di tante famiglie”.

“Ci sono poi le questioni aperte dallo sviluppo delle nuove tecnologie – sottolinea - che rendono possibili pratiche talvolta in conflitto con la vera dignità della vita umana”. Prevale sempre più l’“io” sul “noi”, l’individuo sulla società: “E’ un esito che contraddice il disegno di Dio, il quale ha affidato il mondo e la storia alla alleanza dell’uomo e della donna”.

Ideologia gender: sconcertante
Senza nominare direttamente l’ideologia gender, il Papa parla della necessità “di riconoscere la differenza come una ricchezza e una promessa, non come un motivo di soggezione e di prevaricazione. Il riconoscimento della dignità dell’uomo e della donna comporta una giusta valorizzazione del loro rapporto reciproco. Come possiamo conoscere a fondo l’umanità concreta di cui siamo fatti senza apprenderla attraverso questa differenza?”:

“E’ impossibile negare l’apporto della cultura moderna alla riscoperta della dignità della differenza sessuale. Per questo, è anche molto sconcertante constatare che ora questa cultura appaia come bloccata da una tendenza a cancellare la differenza invece che a risolvere i problemi che la mortificano”.

In effetti – prosegue il Papa – “quando le cose vanno bene fra uomo e donna, anche il mondo e la storia vanno bene. In caso contrario, il mondo diventa inospitale e la storia si ferma”.

Bellezza del matrimonio e misericordia per le famiglie ferite
La testimonianza della “bellezza dell’esperienza cristiana della famiglia” – rileva Francesco – dovrà dunque ispirarci ancora più a fondo”; nello stesso tempo è necessario avere “grande compassione e misericordia per la vulnerabilità e la fallibilità dell’amore fra gli esseri umani”, ma senza rassegnarci al fallimento umano, per sostenere il riscatto del disegno divino sulla famiglia, “icona dell’alleanza di Dio con l’intera famiglia umana”:

“E’ giusto infatti riconoscere che a volte «abbiamo presentato un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono. Questa idealizzazione eccessiva, soprattutto quando non abbiamo risvegliato la fiducia nella grazia, non ha fatto sì che il matrimonio sia più desiderabile e attraente, ma tutto il contrario» (Esort. ap. postsin. Amoris laetitia, 36)”.

Vicinanza della Chiesa
Il duplice appuntamento sinodale sulla famiglia – ha osservato ancora il Papa – ha “manifestato la necessità di ampliare la comprensione e la cura della Chiesa per questo mistero dell’amore umano in cui si fa strada l’amore di Dio per tutti”. In questo senso, “il tema pastorale odierno non è soltanto quello della ‘lontananza’ di molti dall’ideale e dalla pratica della verità cristiana del matrimonio e della famiglia; più decisivo ancora diventa il tema della ‘vicinanza’ della Chiesa”:

“Vicinanza alle nuove generazioni di sposi, perché la benedizione del loro legame li convinca sempre più e li accompagni, e vicinanza alle situazioni di debolezza umana, perché la grazia possa riscattarle, rianimarle e guarirle. L’indissolubile legame della Chiesa con i suoi figli è il segno più trasparente dell’amore fedele e misericordioso di Dio”.

Teologia e pastorale vanno insieme
Papa Francesco ricorda, infine, che “teologia e pastorale vanno insieme”: “Non dimentichiamo che anche i buoni teologi, come i buoni pastori, odorano di popolo e di strada e, con la loro riflessione, versano olio e vino sulle ferite degli uomini”:

Una dottrina teologica che non si lascia orientare e plasmare dalla finalità evangelizzatrice e dalla cura pastorale della Chiesa è altrettanto impensabile di una pastorale della Chiesa che non sappia fare tesoro della rivelazione e della sua tradizione in vista di una migliore intelligenza e trasmissione della fede”.








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