2016-10-28 12:01:00

Lateranense: scuola di management pastorale sull’immigrazione


“Una Chiesa senza frontiere, Madre di tutti”. Con questo tema prenderà il via il 21 novembre prossimo alla Pontificia Università Lateranense la Terza edizione della Scuola Internazionale di Management pastorale. Sull’importanza di questa esperienza, Alessandro Gisotti ha intervistato il prof. Giulio Carpi, direttore della scuola di Management pastorale, a cui è ancora possibile iscriversi:

R. – Vuole essere un’esperienza formativa, un corso di alta formazione, che vuole andare alle radici della carità, della povertà e cercare nuove forme e nuove risposte. Una parola cha non dico sia urticante ma in qualche modo possiamo dire altisonante, è abbinare la parola “management”, aldilà della terminologia inglese, al termine “pastorale”. Abbiamo ascoltato cosa ci ha detto il Santo Padre sul rapporto della Caritas italiana sull’esclusione sociale? Credo di sì. Il Santo Padre ci chiede una dinamica missionaria in uscita. Dobbiamo ripensare l’organizzazione che comunque è uno strumento, un elemento che ci serve per potere meglio servire.

D. - Quest’anno la scuola avrà un focus particolare: gestire ed integrare il fenomeno migratorio …

R. - Noi ci immaginiamo che la questione dei migranti intanto sia un problema o un’opportunità. Come cristiani credo che dobbiamo essere convinti che sia un’opportunità: prima di tutto perché non parliamo di numeri ma di esseri umani e poi perché il vero problema non è lo sbarco nelle nostre coste, ma magari anche i tre, quattro anni che hanno impiegato queste persone a raggiungerle. Quindi o lo andiamo a gestire in maniera competente con cura educativa alle persone o in qualche modo diventa una gestione efficientistica, ma nella quale i rimedi della pastorale non vuole mirare all’efficientismo: vuole mirare alla missionarietà e all’innovazione. Anzi, se posso dirlo in anteprima, ho una bella notizia: uno dei profughi siriani che stiamo accogliendo con l’Università Lateranense, attraverso una convenzione con il Ministero degli interni, ci ha chiesto di frequentare il corso di management pastorale. Tra l’altro è anche evangelico, non cattolico, quindi arricchirà lo spettro religioso. Vorrà dire che lui non sarà uno studente semplicemente come gli altri, ma potrà arricchire gli altri studenti di un percepito e di un vissuto che noi neanche leggendo e studiando ci possiamo immaginare.








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