Nella Maremma laziale quella dedicata all’olio, prodotto d’eccellenza assoluto e rinomato in tutta Italia, è la festa dell’anno per eccellenza. Un appuntamento che coincide con il grande evento religioso dedicato al co-patrono del paese, Sant’Andrea, contraddistinto dalla tradizionale ‘scampanata’.
A pochi chilometri dal confine con la Toscana, Canino sorge su rilievi ricoperti di ulivi, all’interno di un territorio di grande interesse archeologico e naturalistico.
Il centro storico conserva ancora edifici fatti costruire dalle importanti famiglie che hanno legato nel tempo il proprio nome alla storia del paese, come il Palazzo Bonaparte, la Fontana Farnesiana e il Palazzo del Municipio. Qui infatti nacque Alessandro Farnese – in seguito diventato papa Paolo III – e sempre qui visse e fu sepolto insieme alla famiglia Luciano Bonaparte, il fratello di Napoleone.
La storia di Canino del resto ha origini antichissime che risalgono al periodo etrusco. Il paese faceva parte di Vulci e solo più tardi divenne un territorio indipendente, porto sicuro per le popolazioni della zona durante le incursioni dei Saraceni. Un’ occasione per visitare, oltre che Vulci e le sue Necropoli con oltre 10.000 tombe, anche il Castello dell’Abbadia e le Terme Apollinari.
Ne parliamo con Dario Grani, consigliere dell’Associazione Pro Loco di Canino
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