2016-11-03 06:01:00

Nigeria: testimonianze di dialogo e speranza a Yola


Nuovo attentato in Nigeria: un'autobomba è esplosa con nove persone a bordo ad un checkpoint militare lungo la strada vicino alla città di Maiduguri. La zona è funestata dagli attacchi degli estremisti islamici di Boko Haram. In questo contesto di violenza, la Chiesa cerca di rilanciare il dialogo a tutto campo tra religioni ed etnie. Instancabile, in questo senso, l'attività del vescovo di Yola, mons. Steven Dami Mamza, nell'accogliere gli sfollati e promuovere la riconciliazione. Tante le storie di dolore come quella di Sara. Da Yola, Daniele Bellocchio:

Sara Tuzakaria è seduta all'ombra dell'unico albero presente all'interno della tendopoli della cattedrale di Yola. Ha 45 anni e una tragedia in corpo che non le dà pace. La donna, originaria di Gwoza, nel nord est della Nigeria, nel 2014 è stata rapita insieme ai suoi quattro figli dagli jihadisti di Boko Haram. Durante la prigionia è stata separata dai suoi bambini e da allora non ha più avuto loro notizie. Dopo 8 mesi in mano agli islamisti, Sara è riuscita a fuggire e, una volta libera, ha visitato ben 20 campi profughi alla ricerca dei suoi figli ma, ad oggi, nessuno li ha visti.

Questa è solo una delle numerose storie di dolore assoluto che si scoprono parlando con i profughi nigeriani accampati nella diocesi di Yola. Dove, nel 2014, è nato un campo per ospitare oltre 3500 persone in fuga dal Califfato africano. Ad aprire le porte della parrocchia a uomini, donne e bambini è stato il vescovo Steven Dami Mamza che aveva adibito anche la chiesa a ricovero per gli sfollati: cristiani e musulmani, indiscriminatamente. Oggi il vescovo, oltre ad essere impegnato nel dare supporto ai rifugiati, è anche una delle figure in prima linea per quel che riguarda il dialogo interreligioso in Nigeria e, infatti, alla domanda com'è possibile sconfiggere Boko Haram, ha risposto: ''Solo se cristiani e musulmani insieme fanno forza comune e dimostrano di essere uniti contro il male, possono eliminarlo''.








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