2016-11-04 11:59:00

Messa del Papa per cardinali e vescovi defunti: testimoni dell'amore di Cristo


“Alla luce del Mistero pasquale di Cristo, la loro morte è, in realtà, l’ingresso nella pienezza della vita”. Lo ha detto il Papa nell’omelia per la Messa in suffragio dei cardinali e dei vescovi defunti nel corso dell'anno, celebrata questa mattina nella basilica di San Pietro. "Alcuni di loro - ha sottolineato Francesco - sono stati chiamati a rendere testimonianza al Vangelo in maniera eroica, sostenendo pesanti tribolazioni". Alessandro Guarasci:

Il mese di novembre è dedicato al ricordo dei morti. E a San Pietro il Papa prega per i cardinali e i vescovi defunti nell’anno. Francesco afferma che “in questa luce di fede, ci sentiamo ancor più vicini ai nostri Fratelli defunti: la morte ci ha apparentemente separati, ma la potenza di Cristo e del suo Spirito ci unisce in modo ancora più profondo”:

“Continueremo a sentirli accanto a noi nella comunione dei santi. Nutriti del Pane della vita, anche noi, insieme con quanti ci hanno preceduto, attendiamo con ferma speranza il giorno dell’incontro faccia a faccia con il volto luminoso e misericordioso del Padre”.

E appunto, riferendosi a cardinali e ai vescovi defunti, il Pontefice afferma che “con il loro ministero hanno impresso nei cuori dei fedeli la consolante verità che ‘grazia e misericordia sono per i suoi eletti’ (Sap 3,9). Nel nome del Dio della misericordia e del perdono, le loro mani hanno benedetto e assolto, le loro parole hanno confortato e asciugato lacrime, la loro presenza ha testimoniato con eloquenza che la bontà di Dio è inesauribile e la sua misericordia è infinita”.

 Il Papa li definisce “pastori del gregge di Cristo e, ad imitazione di Lui, si sono spesi, donati e sacrificati per la salvezza del popolo a loro affidato":

“Lo hanno santificato mediante i Sacramenti e lo hanno guidato sulla via della salvezza; pieni della potenza dello Spirito Santo hanno annunciato il Vangelo; con amore paterno si sono sforzati di amare tutti, specialmente i poveri, gli indifesi e i bisognosi di aiuto. Per questo, al termine della loro esistenza, pensiamo che il Signore ‘li ha graditi come l’offerta di un olocausto’ . Ora noi siamo qui a pregare per loro, ad offrire il divino Sacrificio in suffragio delle loro anime e chiedere al Signore di farli risplendere per sempre nel suo regno di luce”

Francesco poi ricorda che “Il cammino verso la casa del Padre comincia, per ciascuno di noi, nel giorno stesso in cui apriamo gli occhi alla luce e, mediante il Battesimo, alla grazia. Una tappa importante di questo cammino, per noi sacerdoti e vescovi, è il momento in cui pronunciamo l’ “eccomi!” durante l’Ordinazione sacerdotale. Da quel momento siamo in modo speciale uniti a Cristo, associati al suo Sacerdozio ministeriale”.








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