2016-11-06 11:32:00

Testimonianze dei carcerati: questo Giubileo, segno di rinascita


Grande commozione tra i carcerati presenti nella Basilica di San Pietro per questo evento a loro dedicato nel Giubileo della Misericordia. Davide Dionisi ha raccolto alcune testimonianze:

R. – La mia esperienza è stata un po' dura e tosta, però devo dire che la fede mi sta riportando sui passi giusti, settimana dopo settimana. Questo seguendo la Parola di Dio con i nostri amici del volontariato e della Comunità di Sant’Egidio, che mi sono molto vicini e che mi aiutano a riacquistare la fede.

D. – Come hai preparato questa giornata, come la stai vivendo?

R. – La sto vivendo con la speranza che in questo giorno io mi porti a casa una nuova fede, più grande!

D. – Che idea ti sei fatto di Papa Francesco?

R. – Già l’ho visto, Papa Francesco, che si è messo a disposizione a venire a Poggioreale, a Napoli, il 21 marzo dell’anno scorso 2015: anche là l’ho visto, l’ho abbracciato … è stata una sensazione come di rinascere, quel giorno. Ecco: quella sensazione la sto vivendo un’altra volta oggi.

R. – Io ho un reato un po’ pesante: quattro anni …

D. – Questa giornata, per te, cosa rappresenta?

R. – Questa giornata significa che per stare qua, io, adesso, vuol dire che ho fede, che sono cambiato in me stesso, che possiamo cambiare; e come cambiamo noi, possono cambiare anche gli altri miei amici, gli altri compagni che stanno con me. Si può cambiare, si può fare! Abbiamo fatto un errore. Tutti facciamo errori.

D. – Le parole di Papa Francesco, in che modo hanno segnato il tuo percorso di rieducazione, di riabilitazione?

R. – In carcere ho fatto molto con persone con le quali facciamo catechismo …

D. - … con i cappellani, con i volontari …

R. - … e infatti, ci troviamo qua! Ci hanno messo, in noi, quello che noi non sapevamo proprio: dentro di noi abbiamo toccato le mani, abbiamo visto la Verità. E così, ci troviamo qua …








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