2016-11-10 14:08:00

Vescovo Locri rifiuta denaro sporco e i soldi arrivano dai fedeli


Ha rifiutato un’offerta generosa per la riparazione del tetto della Chiesa di Bovalino perché quei soldi erano di dubbia provenienza, forse legati alla ‘ndrangheta: è il gesto compiuto dal vescovo di Locri, Francesco Oliva. Poi i soldi sono arrivati lo stesso, grazie al contributo dell'otto per mille e alla generosità dei fedeli. Ascoltiamo il vescovo di Locri al microfono di Clarissa Guerrieri:

R.  – Nel nostro servizio, noi siamo sempre nelle mani del Signore, è Lui che ci accompagna, non ho nessun timore. Non credo di aver fatto poi chissà che cosa. E’ un cammino che vogliamo fare nella nostra Chiesa, di attenzione al territorio, di attenzione un po’ a tutto ciò che ci sta attorno. E’ giusto che la Chiesa mostri distacco da tutto ciò che può influenzare o condizionare negativamente. Il nostro è un territorio tutto particolare, un territorio difficile, un territorio dove non si è ben collegati e quindi un territorio dove sappiamo che la malavita è molto organizzata.

D. – Perché secondo lei la mafia tende insidie ai sacerdoti?

R. – Perché è più pericolosa la mentalità mafiosa, che è difficile anche da scardinare, che non il singolo mafioso che spesso è attenzionato dalla magistratura e molte volte è soggetto a procedimenti restrittivi o penali. Penso che quello che più dobbiamo combattere è una mentalità mafiosa che circola un po’ ovunque.

D. – Perché secondo lei scatta questo meccanismo?

R. – Non è un fenomeno di oggi, è fenomeno che ha radici culturali che risalgono molto indietro nel tempo. Inoltre, si tratta di un fenomeno che è radicato in questa terra e legato anche a una situazione sociale anche di povertà. E’ un territorio che rimane un po’ ai margini.

D. – Teme delle conseguenze per la comunità?

R. – Non vorrei temere nulla! Vorrei semplicemente sperare che questo sia un segno che possa portare tutti ad avere sempre maggiore attenzione anche su una semplice donazione. Infatti, se c’è il dubbio che possa essere equivoca, allora è giusto che il sacerdote o la chiesa destinataria si interroghino prima. Anche perché Papa Francesco è un esempio per tutti noi e ha dato un insegnamento molto importante: cioè, la Chiesa non accetta denari che hanno il minimo sospetto di essere denari sporchi.

D. – Che ruolo ricopre la Chiesa in questo contesto secondo lei?

R.  – Un ruolo molto importante ma anche molto difficile perché trattandosi di una situazione culturalmente impostata in un certo modo, la Chiesa può dare soltanto un contributo sul piano della formazione, che è già un contributo molto importante sul piano della formazione umana e sul piano della formazione religiosa. Questo è un apporto per lo sviluppo del territorio molto importante ma è chiaro che occorre essere molto vigilanti e attenti.

D.  – I fedeli come hanno reagito al suo gesto?

R.  – Intanto devo dire che il gesto non è stato da me imposto, è stato un gesto che è venuto su valutazione da parte del parroco e del consiglio Affari economici della parrocchia. Hanno condiviso questa scelta, non è una scelta che ho imposto dall’alto. E’ una scelta che è stata valutata dal Consiglio affari economici della parrocchia unitamente al loro parroco.








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