2016-11-11 13:04:00

Gregorio III Laham: guerra in Siria, cristiani pagano prezzo più alto


In  Siria continua l’offensiva delle truppe guidate dai curdi verso Raqqa, roccaforte dello Stato Islamico nel Paese. I 30 mila combattenti stanno avanzando su due fronti e hanno circondato una zona di oltre 50 chilometri quadrati controllata dai jihadisti. Intanto ieri due raid aerei anno colpito le vicinane di Damasco, uccidendo almeno 8 civili, mentre la Russia denuncia l’uso di armi chimiche da parte dei ribelli al Presidente Assad. Rimane alta l’emergenza umanitaria, con l’Onu che parla di 250 mila persone intrappolate nei quartieri orientali di Aleppo. Critica anche la situazione dei cristiani come spiega Gregorio III Laham, patriarca della Chiesa cattolica greco-melchita con sede a Damasco, in questi giorni a Roma per un convegno al Pontificio Istituto Orientale, intervistato da Michele Raviart:

R. – La Siria è la colonna vertebrale del mondo arabo. Distruggere la Siria vuol dire distruggere il mondo arabo intero. Nella Siria, tutti i cittadini si sentono appartenenti a un mondo arabo e alla Siria senza nessuna distinzione di religione: non c’è musulmano, non c’è cristiano, non c’è druso; sono tutti arabi. E in Siria sono tutti siriani. E dunque la situazione della Siria è critica, difficile, e innanzitutto la situazione dei cristiani è molto grave. Dobbiamo lavorare affinché la pace del Signore regni nel mondo intero, ma innanzitutto nel Medio Oriente, perché la pace è un tesoro, un capitale, un’energia. Con la pace tutto è possibile, tutto realizzabile; senza la pace non si può fare niente di bene e niente di buono. E siccome Dio è la pace, rivolgiamo i nostri desideri al buon Dio perché – ripeto – è l’unico a poter fare qualcosa, perché salvare la Siria vuol dire salvare il mondo arabo intero.

D. – Che notizia ha della comunità cristiana che è dovuta fuggire dalla Siria?

R. – Purtroppo, sono i cristiani che pagano il prezzo di questa situazione catastrofica. Tantissimi sono già fuori, e quelli che sono rimasti vivono una tragedia, una situazione orribile e stanno pensando a seguire l’esempio di quelli che hanno lasciato la Siria e sono andati via. E dunque, l’unico modo di poter fare la pace nel mondo arabo è fortificare la Siria affinché il mondo arabo possa di nuovo cambiare.

D. – Sente vicino Papa Francesco?

R. – Oh… abbiamo una benedizione, una grazia del buon Dio, avendo questo Papa: un uomo di preghiera e un uomo pragmatico. E dunque ringraziamo il Signore per averlo come capo della Chiesa, ma anche come esempio per il mondo intero di pace, di giustizia e di fratellanza. Di pace.








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