Continuano le proteste contro Donald Trump negli Stati Uniti: una persona è stata ferita da colpi di arma da fuoco a Portland. Intanto, Nnlla sua prima intervista dopo la vittoria alle presidenziali, rilasciata al Wall Street Journal, Trump ha illustrato i punti del suo programma politico e ha lanciato un monito a Obama: no a dichiarazioni in politica estera durante il suo prossimo viaggio in Europa. E proprio dal Vecchio Continente arriva una bordata, con il presidente della Commissione Juncker che dice: Trump non conosce il mondo, perderemo due anni. Il servizio di Roberta Barbi:
Rilanciare occupazione e lotta a immigrazione illegale
“Ho vinto. Ora è diverso”. Così, Donald Trump, alla
sua prima intervista da presidente americano eletto, smette i toni aggressivi della
campagna elettorale e snocciola quali saranno le priorità del suo programma da attuare
nei primi 100 giorni: rilancio dell’occupazione, semplificazione fiscale per la classe
media e lotta all’immigrazione illegale su tutti, ma anche meno regole per le istituzioni
finanziarie per consentire alle banche di tornare a prestare soldi come una volta,
la cancellazione alle restrizioni sull’energia e agli stanziamenti all’Onu per gli
accordi sui cambiamenti climatici.
Saranno salvati alcuni punti della riforma sanitaria di Obama
Potrebbe addirittura salvare alcune parti della riforma
sanitaria ribattezzata Obamacare, che considera troppo costosa, ma è proprio al presidente
democratico ancora in carica che indirizza il monito: nessuna decisione dell’ultim’ora,
né dichiarazioni di politica estera non allineate durante il suo prossimo viaggio
in Europa.
Il gelo con l'Unione Europea
E proprio dal Vecchio Continente arriva la bordata
del presidente della Commissione Ue, Juncker: “Perderemo due anni intanto che abbia
finito il giro del mondo che non conosce – ha detto – bisognerà spiegargli cos’è l’Europa
e come funziona”.
Lotta all'Is ma non ad Assad, bellissima lettera da Putin
Trump afferma che l'inchiesta su Hillary Clinton,
promessa in campagna elettorale, non è in cima ai suoi pensieri. Tra le sue massime
priorità c'è invece la lotta all'Is, ma non cacciare il presidente Assad dal potere.
Se gli Usa attaccano Assad – dice - finiremo col combattere contro la Russia. Da Putin
– sottolinea – ha ricevuto una lettera "bellissima". Quindi rivela di aver parlato
con i leader di molti Paesi, ma non con il presidente cinese.
Terza notte di proteste contro Trump
Intanto, mentre Trump ha nominato il suo vice Mike
Pence a capo del processo di transizione alla Casa Bianca, sono proseguite per la
terza notte consecutiva le proteste all’insegna dello slogan “Non my president”: da
Baltimora a New York, da Chicago a Denver le piazze continuano a riempirsi di contestatori
che il magnate bolla come “manifestanti professionisti incitati dai media”. A Portland
una persona è rimasta ferita da colpi d'arma da fuoco. "Voglio un Paese unito" – risponde
- e la strada migliore per ottenerlo è quella di creare posti di lavoro.
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