2016-11-13 10:38:00

"L'Eternità nell'Arte", mostra nella Basilica dei Santi Quattro Coronati


Un mostra d’arte contemporanea per interrogare l’uomo sull’Eternità, in coincidenza con la vicina conclusione del Giubileo. Questo vuol essere “L’Eternità nell’Arte”, inaugurata ieri e aperta fino al 18 dicembre prossimo. Nel suggestivo complesso medievale della Basilica dei Santi Quattro Coronati, a Roma, il visitatore può ammirare dipinti e sculture di noti artisti contemporanei, credenti e non, che si sono cimentati su temi spirituali. L’ingresso è gratuito ed è possibile lasciare un’offerta. Il servizio di Debora Donnini:

L’Eternità: una questione che ha percorso terre e secoli e che continua ancora oggi ad interrogare anche l’arte contemporanea, come dimostrano le opere esposte nella Basilica dei Santi Quattro Coronati. Opere di stampo profondamente diverso, legate da una domanda: si va dal dipinto di un paesaggio, “Il Paradiso è un giorno d’estate”, ai due quadri su Santa Madre Teresa di Calcutta, che ne raffigurano uno le mani ed uno il volto, fino all’immagine della clessidra e ad altre suggestioni più astratte. Sentiamo il curatore della mostra, il critico d’arte Giammarco Puntelli:

R. – L’idea mi è venuta quando il cardinale Gianfranco Ravasi e, prima, San Giovanni Paolo II hanno parlato della necessità dell’arte di continuare a rappresentare e a divulgare il Vangelo, a divulgare quello che è il senso stesso della religione cristiana. Ho chiesto agli artisti più importanti in questo momento nel contesto italiano e non solo di aiutarmi a realizzare questo progetto. Quindi vediamo un Antonio Nuziante, “Le ali dell’angelo”; troviamo un Giuseppe Menozzi che, invece, recupera il senso dell’eternità attraverso una visione quasi paradisiaca con un Tao; vediamo un Alfonso Borghi, informale per eccellenza, fare invece la figurazione di Maria e la figurazione di San Francesco d’Assisi.

D. – Ci sono opere che impressionano: penso - ad esempio - alla rivisitazione in chiave moderna di Monna Lisa. Qual è il senso?

R. – L’artista ha portato due dipinti: in uno ha portato il cuore e quindi il senso cristiano della bontà, della misericordia, all’interno del Giubileo come eterno, così come è eterna - almeno nella sensibilità degli uomini - Monna Lisa, che è sotto un vetro di 10 cm al Louvre, fotografata da tutto il mondo. Due situazioni completamente diverse che diventano icone dell’eternità.

Al termine dell’esposizione, un’opera di ogni autore, non necessariamente fra quelle esposte, sarà venduta tramite un’asta online. Il ricavato sarà devoluto per opere di carità secondo le intenzioni del Papa e per contribuire alle necessità di illuminazione della stessa Basilica. A fare da cornice, proprio una Basilica che è considerata un tesoro medievale di Roma, ricca di opere d’arte cristiana e accompagnata da un meraviglioso chiostro. Rappresenta, poi, un po’ un unicum che le monache agostiniane, di clausura, abbiano concesso che nel complesso si tenesse una mostra. Ancora Gianmarco Puntelli:

R. - Un fatto straordinario! Abbiamo bussato: “Bussate e vi sarà aperto”... Ci hanno aperto e ci hanno dato questa possibilità: abbiamo fatto comprendere il nostro spirito, la nostra 'mission'. Non era solo una mostra, ma era una mostra che voleva contribuire con l’arte a toccare il cuore delle persone in un momento in cui il Giubileo della Misericordia si sta chiudendo e fra solo poche settimane sarà il Santo Natale. Quindi volevamo creare un ponte fra queste due realtà del cristiano e del laico, invitando l’uomo a riflettere e a fare un punto della situazione sulla proprio vita.

L’auspicio, spiega suor Fulvia Sieni, è che il visitatore sia introdotto in un itinerario dello Spirito, che passando per la bellezza porti a “ringraziare l’unico Artefice del Bello di tutte le cose: l’Eterno, Dio”.








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