Referendum, il Comitato no: più difficile approvare le leggi

Venti giorni al referendum costituzionale. Il Comitato per il No è convinto che con il nuovo assetto istituzionale, che dà gran parte del potere legislativo alla Camera, l’iter di approvazione delle leggi non sarà più facile. Alessandro Guarasci il costituzionalista Massimo Villone:

R. - Per numerose materie tra cui alcune molto importanti, cito per esempio la revisione della Costituzione, il bicameralismo rimane perfettamente paritario. In secondo luogo bisogna vedere come si supera il bicameralismo paritario e se veramente di produce semplificazione e rapidità. Nel nostro sistema abbiamo avuto leggi che sono leggi che spesso sono passate in un giorno; una legge su un finanziamento pubblico dei partiti è passata esattamente in 24 ore in entrambe le camere.

D. - Il fronte del “Sì” dice che tutto sommato l’Italia è l’unica ad avere un assetto di questo tipo. Voi come rispondete?

R. – Intanto guardassero agli Stati Uniti che, si dice, siano il più grande e il più antico sistema democratico che ha un Senato praticamente paritario – diciamo al 99 percento – e direttamente elettivo. In Italia avremo un Senato che non rappresenta i cittadini perché non lo eleggono e non difende i traditori perché non ne ha il potere. E allora che bicameralismo non paritario è questo? È un bicameralismo che serve a indebolire il Parlamento e a rafforzare quindi in parallelo la posizione del governo e a rendere la rappresentanza del popolo sovrano subalterna all’esecutivo.

D. - Però il fronte del “Sì” dice che ci sarà comunque, quando andremo a votare per le elezioni regionali, l’indicazione anche di chi poi dovrà andare in Senato. Voi come rispondete?

R. – Questo è un principio che potrà essere in linea di massima, in parte, rispettato soltanto per le regioni più grandi come la Sicilia, la Campania, la Lombardia, il Veneto; ma ne abbiamo cinque o sei nel nostro Paese. In  tutte le altre regioni non potrà essere rispettato perché i numeri non lo consentono. Quindi quello è un principio che è come se non fosse scritto nella riforma. Poi è stato messo perché è stato chiesto dalla minoranza del Pd.