I vescovi cattolici degli Stati Uniti hanno chiesto ieri al Presidente eletto, il repubblicano Donald Trump, di adottare politiche umane nei confronti degli immigrati e dei rifugiati. La richiesta è stata fatta all’apertura della riunione d'autunno della Conferenza dei vescovi cattolici (Usccb), che si tiene a Baltimora (Maryland), da ieri a mercoledì 16 novembre. L'Assemblea oggi ha eletto il card. Daniel DiNardo, arcivescovo di Houston, presidente della conferenza episcopale e mons. Jose Gomez, arcivescovo di Los Angeles, vice-presidente..
La Chiesa continuerà a proteggere la dignità umana dei rifugiati e degli
immigrati
Il presidente uscente dei vescovi statunitensi, l’arcivescovo di Louisiana, mons.
Joseph Kurtz, riferisce l'agenzia Fides - ha espresso questa richiesta in una lettera
inviata al Presidente eletto in cui, per prima cosa, esprime la "volontà di lavorare
insieme" per la "tutela della vita" e la "promozione della dignità umana”. Nel testo
si sottolinea che fa parte dell’identità dei cattolici il servizio e l'accoglienza
alle persone in fuga dai conflitti e dalla violenza, per questo "continueremo a promuovere
politiche per proteggere la dignità umana dei rifugiati e degli immigrati, per mantenere
le famiglie unite, e allo stesso tempo per preservare l'onore e il rispetto delle
leggi di questo Paese".
I vescovi chiedono un trattamento "umano" degli immigrati
Venerdì scorso, il vescovo ausiliare di Seattle, che è il presidente della Commissione
episcopale sulla migrazione della Conferenza episcopale degli Usa, mons. Eusebio Elizondo,
aveva rilasciato una dichiarazione per chiedere un trattamento "umano" degli immigrati
dopo la vittoria alle elezioni presidenziali di Trump. Anche mons. Mark Joseph Seitz,
vescovo di El Paso, in Texas, aveva incoraggiato a "non avere paura" nel ribadire
alla popolazione latina che la Chiesa rimarrà al suo fianco.
Le tante sfide della Chiesa oggi
Nella prolusione ai lavori dell’Assemblea autunnale dei vescovi mons. Joseph Kurtz
si è congedato da presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti ed ha invitato
a collaborare con i neo-eletti e con la nuova amministrazione Trump per il bene comune,
superando il rancore e il clima di scontro senza esclusione di colpi che hanno caratterizzato
la Campagna per le presidenziali appena conclusa. Nel suo intervento – riporta l’agenzia
Cns - il presule ha ricordato le tante sfide che ha di fronte oggi la Chiesa universale
- a cominciare da quella delle persecuzioni religiose nel mondo – e, nello specifico,
quella statunitense per promuovere “instancabilmente” la dignità della persona umana,
la verità e la carità.
La Chiesa come comunione
Il presidente uscente dei vescovi americani ha quindi citato una serie di esperienze
personali da lui vissute in questi tre anni di mandato da cui ha tratto insegnamenti
importanti: avere sempre come obiettivo il bene comune e non quello personale; promuovere
l’amore per il prossimo; aprire il cuore alla gioia che altri possono dare; non lasciare
che un governo delimiti per legge i confini della fede; vivere la Chiesa come comunione.
“L’assemblea dei vescovi – ha rilevato a questo proposito - non è una semplice riunione:
è una famiglia di pastori e come in una famiglia ciascuno cerca di servire l’altro
per offrire un servizio autentico a tutti , altrimenti - ha concluso - i nostri cuori
di pastori rimarranno superficiali ed avranno una vita breve”.
L’agenda dei lavori
Nelle tre giornate di lavori i vescovi americani oltre al nuovo presidente e il vice
presidente già nominati, dovranno eleggere i cinque presidenti di altrettante Commissioni
(Affari canonici e di governo, Affari ecumenici ed interreligiosi, Evangelizzazione
e Catechesi, Giustizia internazionale e pace, Protezione dei bambini e dei giovani).
La sessione dovrà poi discutere il Piano strategico 2017-2020 della Conferenza episcopale,
considerando le cinque priorità approvate lo scorso novembre: evangelizzazione; famiglia
e matrimonio; vita umana e dignità; vocazioni e formazione permanente; libertà religiosa.
Saranno presentati anche diversi rapporti, tra i quali un aggiornamento della speciale
Task Force della Usccb per promuovere la pace e la riconciliazione tra comunità che
vivono situazioni di tensione razziale. L’istituzione dello speciale gruppo di lavoro,
presieduto dall’arcivescovo afro-americano di Atlanta Wilton Daniel Gregory, è stata
decisa lo scorso mese di luglio per fermare l’escalation di tensioni e violenze tra
comunità afro-americane e forze dell’ordine accaduti in questi mesi in diverse parti
del Paese, con diverse vittime. (C.E. - L.Z.)
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