2016-11-16 14:53:00

Papa: Vigili del Fuoco e restauratori del Vaticano per la Valnerina


“Ricordiamo con particolare affetto le vittime del recente terremoto nel Centro Italia: preghiamo per loro e per i familiari e continuiamo ad essere solidali con quanti hanno subito dei danni”. Così il Papa all’udienza, salutando i pellegrini italiani. Un ricordo, quello di Francesco, che si fa attenzione concreta nell’invio nelle zone della Valnerina, di una squadra di Vigili del Fuoco del Vaticano. “Siamo infinitamente riconoscenti al Papa”, ha commentato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, “per questo ulteriore gesto di vicinanza che è per tutti motivo di grande speranza”. Inoltre, Francesco mette a disposizione una squadra di restauratori dei Musei Vaticani perché s’impegni, gratuitamente, a riportare le opere d’arte lesionate al loro antico splendore. A coordinare il lavoro dei vigili vaticani, diretti al recupero di bene artistici all’interno delle chiese crollate e all’accompagnamento delle persone per il prelievo di oggetti personali nelle abitazioni lesionate, è l’ingegner Paolo De Angelis. Adriana Masotti lo ha intervistato:

R. – Siamo partiti lunedì, siamo partiti con un mezzo poli-soccorso, attrezzato per questi tipi di interventi. La squadra che è su è composta da cinque persone e opera in stretto contatto con il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco italiano e con le alte forze di polizia, specialmente i nuclei di polizia che si occupano di beni artistici. Infatti sono stati fatti degli interventi all’interno di alcune chiese o alcuni conventi.

D. – Interventi di che tipo?

R. – Gli interventi sono di recupero beni. Quindi nella zona rossa, una volta nelle case, i Vigili del Fuoco ne verificano l’agibilità e recuperano quello che si può recuperare. Nel caso di monumenti tipo le chiese, l’intervento è un po’ più complesso, perché si opera in collaborazione con le altre forze dell’ordine e si recuperano i beni artistici che poi vengono catalogati e mandati al restauro, nel caso ce ne fosse bisogno.

D. – La scelta delle persone di questa squadra è stata fatta su base volontaria? Come sono partiti, questi uomini?

R. – Lo stato d’animo degli uomini è stato quello di estrema accoglienza di questa proposta: non è stato fatto su base volontaria, però è una cosa che ci gratifica profondamente.

D. – E’ arrivata una richiesta da parte del Papa stesso o siete voi che avete chiesto la possibilità di andare?

R. – No, questa è la volontà del Santo Padre che, appunto, ha voluto far sentire la vicinanza a queste popolazioni.

D. – Quando il Papa è andato a visitare le zone terremotate, ha avuto delle espressioni, dei gesti molto affettuosi e di grande attenzione proprio verso i Vigili del Fuoco che allora erano lì, accanto a lui. Ha detto di pregare per loro, per il loro lavoro, perché sono persone pronte a sacrificare se stesse, e perché salvano vite …

R. – Sì: in questi momenti di emergenza, poi, il Vigile del Fuoco diventa una persona che sta sulla frontiera. E’ una persona che si espone in primis perché ancora i rischi in certe zone sono alti, specialmente entrando in alcune strutture fortemente lesionate dal sisma. Noi facciamo questo mestiere con uno spirito in più, e questa attenzione ci gratifica profondamente. Quello di cui siamo consapevoli è di poter dare anche noi il nostro piccolo aiuto e soprattutto di portare la parola del Santo Padre. E questa è una cosa che ci fa profondamente piacere.

D.- Penso che quando le persone , sul posto, sapranno che un Vigile arriva dal Vaticano e che è mandato dal Papa, sentirà questa vicinanza del Papa stesso …

R. – Certamente, anche perché in quella veste abbiamo anche l’abito degli ambasciatori …








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