2016-11-17 06:52:00

Vescovi Bolivia: legge sul gender contraria a natura umana


La famiglia, il no all’ideologia del gender, la politica intesa come servizio al bene comune, l’attenzione ai più vulnerabili e la chiusura del Giubileo della Misericordia. Sono questi i temi centrali del Messaggio al popolo di Dio “Misericordiosi come il Padre” scritto dai vescovi boliviani al termine della 102.ma assemblea della conferenza episcopale tenutasi a Cochabamba dal 10 al 15 novembre.

No alla legge sull’identità di genere, contraria alla natura umana
Respingendo la legge sull’identità di genere, che “risponde ad una ideologia che è contraria alla famiglia e alla natura dell’essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio, maschio e femmina”, i presuli dedicano alla cellula fondamentale della società gran parte della loro attenzione. “Valorizziamo e ringraziamo le tante famiglie che vivono con fedeltà il loro impegno, offrendo una vera testimonianza di amore ai figli e mettendo a disposizione il loro tempo per collaborare con la comunità ecclesiale”.

Misericordia sia visibile nella difesa della famiglia e della vita
“Invitiamo le famiglie a vivere, a partire dalla misericordia, i valori fondamentali umani e cristiani e a riscoprire la gioia dell’amore autentico” come proposto da Papa Francesco. I vescovi della Bolivia si dicono poi preoccupati per quei casi in cui la famiglia soffre la violenza, l’abbandono, la disgregazione e la povertà, materiale e spirituale. Quindi nel documento si esprime gratitudine a tutti coloro, autorità e società civile, che attraverso progetti di edilizia abitativa, servizi di base e altri sforzi hanno aiutato concretamente queste famiglie sofferenti. L’auspicio è che la misericordia si faccia visibile nella difesa della famiglia e della vita umana in tutti i suoi stadi, dal concepimento alla morte naturale.

Appello ad una rinnovata pastorale familiare e prematrimoniale
I pastori della Chiesa cattolica boliviana invocano quindi un rafforzamento della pastorale familiare:  mediante la formazione di operatori preparati a comprendere la vocazione della famiglia cristiana; attraverso una più attenta preparazione prematrimoniale che indichi nella bellezza del sacramento del matrimonio la realizzazione del progetto del Creatore e la partecipazione al mistero pasquale; manifestando vicinanza ai separati, ai divorziati, a coloro che sono stati abbandonati e accompagnando le famiglie con situazioni di fragilità con particolare attenzione al processo abbreviato dei decreti di nullità matrimoniali secondo le indicazioni del Papa. Infine si suggerisce l’istituzione di una “settimana nazionale della famiglia” da celebrarsi la terza domenica di avvento.

Bene comune prevalga su interessi particolari e divisioni
I vescovi boliviani auspicano inoltre una politica al servizio del bene comune, dell’unità nella diversità, del dialogo, denunciando le persistenti divisioni e logiche di scontro e divisione nella società, così come la squalifica e la persecuzione di qualsiasi voce contraria alla maggioranza. Nel documento si denuncia la “complicità in questi conflitti sociali da parte di alcuni cristiani, che non rendono così testimonianza al Vangelo della misericordia. La misericordia – è la raccomandazione – sia sempre la modalità di trattarci gli uni gli altri, imparando a convivere nella verità, nel rispetto, fuggendo la menzogna e l’aggressività.

Femminicidio, tratta, aborto e linciaggi contro sacralità vita umana
Gli interessi particolari – si legge – cedano il passo all’interesse per il bene comune, particolarmente a favore dei più vulnerabili e dei rifiutati. Forte la denuncia del femminicidio, “contrario alla sacralità della vita umana” così come della tratta, dell’aborto, dei linciaggi, e di tutte le forme di violenza persistenti nella società.  “La misericordia – precisano i presuli  – ispiri la pratica della giustizia, spesso  invece strumentalizzata da interessi politici e dalla corruzione”: “l’uso del carcere preventivo senza sentenza definitiva e protratto per lungo tempo –  scrivono – minaccia il diritto alla presunzione di innocenza, dando luogo a condizioni disumane nelle carceri”.

No all’inquinamento, curare la nostra casa comune
La chiusura del Giubileo Straordinario della Misericordia da occasione ai vescovi del Paese latino-americano di tracciare un bilancio dell’Anno Santo: “siamo stati testimoni di molti fratelli che hanno sperimentato l’abbraccio misericordioso del Padre nell’Eucarestia, nella Riconciliazione, nei pellegrinaggi e nelle opere di misericordia”; “tutti abbiamo bisogno della misericordia e tutti siamo chiamati a viverla. Infine preoccupazione viene espressa per il surriscaldamento globale con la raccomandazione ad una cura maggiore della casa comune, evitando ogni forma di inquinamento. Dai vescovi la preghiera a Dio perché conceda al popolo e alla terra della Bolivia di godere dell’acqua, dono e fonte di vita. (A cura di Paolo Ondarza)








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