2016-11-17 14:11:00

Convegno in Amazzonia: fermare distruzione e sfruttamento


Un importante focus sull’Amazzonia con le sue problematiche politiche, sociali, economiche, culturali e religiose. Se ne discute sino a domani nella città brasiliana di Belem, dove si svolge il Convegno ecclesiale dell’Amazzonia. Con questa iniziativa la Chiesa cattolica ribadisce il suo impegno per la promozione e la difesa della vita degli abitanti e della biodiversità della regione. Cristiane Murray, della nostra redazione brasiliana, sta seguendo il Convegno, a margine del quale ha intervistato don Ezio Borsani, sacerdote fidei donum della diocesi di Milano, da otto anni missionario a Maranao, in Amazzonia:

R.  – Credo che la nostra Chiesa debba esprimersi davanti alle grandi problematiche che ci sono, che riguardano l'ambiente, l’ecologia, ma non solo: ci sono le politiche del governo brasiliano attuale e anche passato, che stanno distruggendo la vita perché puntano soprattutto allo sfruttamento delle risorse naturali e non vengono considerate, per esempio, i popoli indigeni e le classi sociali meno abbienti. I poveri sono sempre coloro che poi pagano questo modello di sviluppo, che punta solo al guadagno e non a far crescere la vita di tutti, nella giustizia e nella pace.

D. – Quali sono le problematiche più difficili?

R. – Maranao, dove io sto vivendo, ha come grandi sfide un progetto del governo che è lo sfruttamento per l’agroindustria, con la distruzione di questo bioma che è quello che fornisce poi tutte le sorgenti, l’acqua per l’Amazzonia, senza tenere in conto la popolazione. Quindi arrivano queste grandi industrie, ci saranno espropriazioni di terreni, quindi ci sono conflitti per la terra. Le altre problematiche sono legate al fatto che è una zona con pochissimo sviluppo, non c’è lavoro, dipende molto poi dalle condizioni climatiche e quindi ci sono anni, come questi ultimi, con poca pioggia e la gente ha sofferto molto. Dal punto di vista ecclesiale, invece, abbiamo molte forze per un’effettiva pastorale indigenista. Inoltre, abbiamo pochissimi sacerdoti locali e anche poche vocazioni.

D. – In questo senso incontri come questo possono aiutare ad aprire prospettive?

R.  – Sì, soprattutto è arricchente conoscere la realtà, le problematiche e anche gli orientamenti che si seguono nelle varie diocesi dell’Amazzonia e anche l’incontro personale con gli altri vescovi, preti, è sempre molto arricchente. Le situazioni sono sempre in continua evoluzione. E’ un momento anche importante per aggiornarsi sulle varie situazioni e quindi sicuramente è un incontro che farà molto bene a tutti.








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