2016-11-18 12:27:00

Istat: aumentano in Italia le spese per 'Ricerca e Sviluppo'


Nel 2014, anno principale di riferimento delle analisi, Imprese, Istituzioni pubbliche e private no profit hanno sfiorato la cifra dei 22,3 miliardi di euro spesi in ‘Ricerca e Sviluppo’. Questo secondo quanto riportato da un Rapporto Istat, i cui dati rispetto agli anni precedenti sono risultati in consistente crescita. Per il 2015 l'istituto di statistica ha riscontrato una diminuzione della spesa indirizzata nelle ricerche, con un conseguente calo per quanto riguarda le amministrazioni pubbliche. Clarissa Guerrieri ha intervistato Valeria Mastrostefano, ricercatrice dell'Istat: 

  

R. –  Nel 2014 la spesa registra un aumento consistente del 6,2 per cento, raggiungendo i 22,3 miliardi di euro.

D. – Come mai ad oggi i risultati sono un po’ cambiati?

R. – Nel 2015 la programmazione formulata dalle imprese - sulla base, però, dei dati raccolti nel periodo di rilevazione dell’indagine – indica complessivamente un calo per il 2015; ma per il 2016 sembra esserci un recupero per le imprese, un recupero del 5,2 per cento, e soltanto per le istituzioni pubbliche si conferma un’ulteriore diminuzione pari all’1,4 per cento rispetto al 2015.

D. – In quale settore si è registrato il maggior aumento?

R. – Nel 2014 il maggior aumento – ripeto è l’anno principale di rilevazione dei dati – si è registrato nelle imprese: è stato pari al 7,5 per cento; seguito dalle università, con il 6,5 per cento; e dalle istituzioni private no profit con il 5,5 per cento. C’è, invece, solo un leggero aumento per le istituzioni pubbliche, pari allo 0.8 per cento.

D. – Quali sarebbero le aree di interesse di questi aumenti?

R. – La Ricerca e sviluppo è aumentata in tutte le ripartizioni geografiche. Il maggior aumento si è registrato nel Mezzogiorno, pari al 12,6 per cento.

D. – Per quanto riguarda il personale impegnato nella ricerca, che cosa può dirci?

R. – E’ in aumento ed è un aumento dell’1,1 per cento. La dinamica è però differenziata per settore, perché c’è un reale aumento nelle imprese, nelle istituzioni private no profit. Da sempre si registra un calo nei settori delle università, pari al 2,3 per cento. E in aumento - forse va detto anche questo - complessivamente anche il numero dei ricercatori, la componente più importante di tutto il personale impegnato in attività di ricerca: l’aumento investe tutti i settori ad eccezione delle istituzioni pubbliche, che registrano una diminuzione dell’1,3 per cento.

D. – Il settore delle università, nell’ambio della ricerca, quanto incide?

R. – Nell’ambito della ricerca – e bisogna tener presente che questa indagine rileva le università nel complesso, quindi università pubbliche e private, che vengono scorporate dalle istituzioni pubbliche le università pubbliche – complessivamente è stato sostenuto per ricerca intra-muros  6,3 miliardi di euro su un totale complessivo di 22,3 miliardi. Il principale contributo della spesa intra-muros registrata ovviamente sono le imprese. 

 

 

 

 

 

 

 








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