In Siria, non si fermano i raid sulla parte di Aleppo controllata dai ribelli che combattono l’esercito del presidente Bashar al Assad. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, una famiglia con 4 bambini è rimasta vittima, la scorsa notte, dei bombardamenti governativi sul quartiere di Al Sajur. Salirebbe così a 54 il numero di civili uccisi nelle ultime 24 ore a causa dei raid e degli attacchi di artiglieria condotti dall’esercito siriano su Aleppo Est. La tv di Stato siriana riporta notizie di esplosioni anche nella parte occidentale della città, posta sotto il controllo dei governativi: nel quartiere Ovest di Furqan, dieci persone, tra cui sette bambini, sarebbero stati uccisi nell'esplosione di un razzo lanciato dai ribelli.
Sempre più difficile la situazione umanitaria
Intanto, a causa dei bombardamenti che colpiscono
anche luoghi civili, ad Aleppo Est, sono ormai fuori uso tutti gli ospedali da campo
e le cliniche mobili. È l’allarme lanciato ieri dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità. Medici senza frontiere denuncia il secondo attacco all'unico ospedale
specializzato in pediatria di Aleppo Est: i raid hanno distrutto tre piani della struttura,
che al momento non può più lavorare. "Si tratta - riferisce la ong - della peggiore
campagna di bombardamenti degli ultimi anni sulla citta". Dura condanna anche
da parte degli Stati Uniti contro i raid che hanno colpito le infrastrutture mediche
e gli operatori umanitari. In un comunicato, il Consigliere Usa per la Sicurezza nazionale,
Susan Rice, ha affermato che "non ci sono scuse per queste azioni atroci" e ha ammonito
"il regime siriano e i suoi alleati, la Russia in particolare, responsabili per le
conseguenze a breve e a lungo termine".
Dal canto suo, l'Onu si è detto "inorridito" dall'escalation
della violenza in Siria e ha chiesto l'accesso immediato ad Aleppo. "Le Nazioni Unite
sono estremamente rattristate e inorridite dalla recente escalation di violenze in
diverse regioni della Siria e chiede a tutte le parti di mettere fine agli attacchi
indiscriminati contro civili e infrastrutture civili", hanno detto il coordinatore
umanitario Onu per la Siria, Ali al-Zaatari, e il coordinatore umanitario regionale,
Kevin Kennedy.(E.R.)
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