2016-11-21 13:03:00

Card. Vegliò: ridare dignità, diritti e sicurezza ai pescatori


Il messaggio per l'odierna Giornata Mondiale della Pesca preparato dal Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, insiste in particolare sulle situazioni di sfruttamento e abuso di cui sono vittime i pescatori. Sentiamo, in proposito, il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del dicastero. L'intervista è di Fabio Colagrande:

R. – La pesca è tra i lavori più pericolosi al mondo: avvengono infortuni ed incidenti mortali, con la perdita di imbarcazioni e attrezzature… E’ una cosa molto frequente questa. Poi bisogna guardare tutti gli aspetti dei contratti di lavoro: problemi concernenti il salario, che non viene dato; la nave che viene fermata in un porto straniero e l’equipaggio che è abbandonato e costretto a stare sulla nave senza stipendio, non potendo nemmeno scendere dalla nave, perché sarebbero dei clandestini. C’è poi tutto il problema della pirateria; della lontananza dalla famiglia, che a volte dura anche due o tre anni. E poi le lunghe ore di lavoro, perché hanno orari di lavoro che fanno paura: dalle 16 alle 18 ore, in qualsiasi condizione climatica; e poi anche dove lavorano, perché molti lavorano nelle zone macchine, con un’aria irrespirabile…

D. – Voi, in questo messaggio per la Giornata mondiale della pesca, chiedete a tutti i governi di ratificare la Convenzione sul lavoro nella pesca del 2007. Perché chiedete questa ratifica?

R. – La Convenzione sulla pesca è l’equivalente della Convenzione sul lavoro marittimo ed è quindi importantissima per garantire condizioni di lavoro dignitose; per definire le ore e le condizioni minime di lavoro a bordo; per definire le regole relative al vitto e all’alloggio; per garantire decorose misure di salute e di sicurezza; per dare loro una assistenza sanitaria e per contrastare – perché c’è anche questo fenomeno – il lavoro minorile, lo sfruttamento dei migranti, la tratta e la pesca illegale. Nel messaggio diciamo anche che la Convenzione entra in vigore se ci sono dieci Paesi che la ratificano. E posso dare ora una bella notizia, perché  la Lituania ha ratificato l’Accordo, per cui adesso entrerà in vigore. I Paesi che hanno ratificano sono Angola, Argentina, Bosnia ed Erzegovina, Congo, Estonia, Francia, Lituania, Marocco, Norvegia e Sudafrica. Ecco, con questi dieci che hanno ratificato l'accord, ora può entrare in vigore.

D. – Quanto è importante che quest’anno la Giornata mondiale della pesca sia stata celebrata con un evento speciale presso la Fao?

R. – Noi siamo veramente molto, molto grati ed onorati di essere stati ospitati quest’anno presso la Fao per la presentazione del nostro messaggio. Già in passato l’Apostolato del Mare ha collaborato con la Fao e altre istituzioni internazionali per dare voce ai bisogni e alle necessità dei pescatori e delle loro famiglie. In fondo, l’obiettivo comune che ci unisce è quello di cooperare per promuovere diritti umani e garantire un lavoro dignitoso in questo fondamentale settore economico di produzione alimentare, che coinvolge milioni di persone.








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