2016-11-22 12:10:00

Tanzania: è emergenza nei campi profughi burundesi


In Tanzania si aggrava l’emergenza profughi provenienti dal Burundi. E’ allarme anche nei campi di accoglienza dei Paesi vicini. Dall'inizio degli scontri, nel marzo 2015, sono oltre 325 mila le persone fuggite verso la Tanzania e altre frontiere. Nella regione dei Grandi Laghi, le Organizzazioni umanitarie hanno denunciato la condizione dei Campi ridotti al limite della vivibilità. Gli stessi organismi hanno richiesto immediati interventi per cure mediche, acqua potabile, cibo e riparo per i civili. Clarissa Guerrieri ha intervistato Massimo Alberizzi, giornalista ed esperto di Africa:

R. – In un brevissimo tempo sono scappate dal Burundi – esattamente al 20 novembre – 325.850 persone, e sono finite per la maggior parte in Rwanda, in Tanzania e poi anche in Congo e addirittura in Uganda, che non confina con il Burundi. Quindi la situazione è drammatica perché c’è un’emergenza, una moltitudine di persone che stanno scappando.

D. – La denuncia che è stata esposta dalle Organizzazioni umanitarie sta ricevendo una risposta? 

R. – Sì c’è; ma è una risposta molto lenta. Non ci sono fondi, soprattutto, o meglio: i fondi scarseggiano. Quindi ovviamente l’emergenza è gestita con i fondi che ci sono. In realtà dovrebbero avere più soldi, più fondi per potere poi in qualche modo indirizzare anche i campi di accoglienza. Pensare che in un paio d’anni si è passati da circa 14 mila rifugiati a 340 mila rifugiati, fa capire come la situazione sia veramente drammatica. La risposta è difficile anche perché la crisi mondiale in generale si ripercuote anche sugli aiuti, e in questo caso sugli aiuti ai rifugiati burundesi.

D. – Si segnalano epidemie tra i profughi in questi Campi di accoglienza?

R. – Per ora la situazione è sotto controllo, ma si teme comunque che possa scoppiare un’epidemia, soprattutto un’epidemia di colera. La situazione igienica non è delle migliori, proprio perché appunto questa mancanza di fondi poi si ripercuote non solo sul cibo da dare per farli sopravvivere, ma anche sulle condizioni igieniche, perché bisogna costruire latrine, bisogna costruire la distribuzione di acqua potabile …








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