2016-11-25 14:03:00

Scienziati in Vaticano. Zichichi: acqua ed energia tra emergenze planetarie


Scienziati di fama internazionale sono riuniti da oggi a martedì prossimo per la plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, presso la Casina Pio IV, in Vaticano. Al centro dell’incontro “Scienza e Sostenibilità. Impatto delle conoscenze scientifiche e della tecnologia sulla società umana e sul suo ambiente”. Lunedì i partecipanti saranno ricevuti in udienza dal Papa. Il servizio di Debora Donnini:

Come le conoscenze scientifiche e tecnologiche possono venire incontro ad uno sviluppo umano sostenibile, che guardi alle generazioni future. Questa la sfida al centro della discussione della plenaria della Pontificia Accademia per le Scienze. Tra i focus di questi giorni, la questione energetica e dell’alimentazione, con uno speciale sguardo alla cosmologia in occasione del 50.mo anniversario della morte di mons. Georges Lemaître, sacerdote e astronomo belga. Sullo sfondo l’Enciclica di Papa Francesco dedicata a questi temi, Laudato si'. A presentare stamani la sessione il cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, mons. Marcelo Sànchez Sorondo. Fra i nomi degli scienziati di fama internazionale presenti, spicca anche quello del noto astrofisico britannico, Stephen Hawking. Papa Francesco ha portato l’attenzione della cultura moderna sul bisogno di un’alleanza fra fede, scienza e tecnologia, mette in evidenza il fisico Antonino Zichichi:

R. – E che questo non sia un sogno, ma una cosa realizzabile lo ha dimostrato il Parlamento polacco che - il 15 ottobre scorso - ha organizzato una seduta di un giorno dedicata interamente allo studio delle emergenze planetarie basandosi su rigorose considerazioni scientifiche, che portano alla conclusione che, in effetti, quello che Papa Francesco vuol dire ha il sostegno totale della comunità scientifica.

D. – Lei ha parlato di 72 emergenze planetarie: quali sono le principali?

R. – Sono tutte allo stesso livello. Qualche esempio, l’acqua, l’energia, il suolo, la difesa da sistemi catastrofici…

D. – Qual è lo scopo di questi workshop sulla scienza, di  questo scambio di vedute fra scienziati?

R. – E’ fondamentale! Tutti confondono la scienza con la tecnica: a chi, noi scienziati, dobbiamo il riconoscimento fondamentale per aver distinto nettamente la scienza dalla tecnica? A Giovanni Paolo II che ha detto che l’uso della scienza non è più scienza: è tecnica. E la tecnica può essere pro e contro.

D. – Lei è un grande scienziato, è un grande fisico, ha studiato soprattutto le particelle. Come ha trovato le tracce di Dio nella scienza?

R. – Io perché sono credente? Per atto di fede. La cultura atea però non si accorge di essere contraddittoria, perché il messaggio della scienza – detto in termini telegrafici – è che esiste una logica che regge il mondo. Se non esistesse questa logica, io non avrei potuto scoprire nulla: né l’antimateria nucleare, né l’energia effettiva e tante altre cose che ho fatto in prima persona… Il messaggio della scienza è che siamo figli di una logica e non del caos! Se siamo figli di una logica, chi è l’autore di questa logica? La cultura atea dice nessuno, ma non lo sa dimostrare. Se fosse vero quello che dice la cultura atea, io sarei disoccupato, perché non esisterebbe una logica, esisterebbe il caos. Ma non potrebbe essere alla base il caos, perché noi dovremmo scoprire il caos e invece scopriamo sempre nuove leggi, nuove regolarità che corroborano, che dimostrano l’esistenza di una logica.








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