2016-11-27 14:31:00

Cuba omaggia Fidel Castro con nove giorni di lutto. Domenica 4 i funerali


Cuba si ferma per la morte di Fidel Castro. Oggi primo dei nove giorni di lutto nazionale, che culmineranno con i funerali, il prossimo 4 dicembre, a Santiago di Cuba, da dove era partita la rivoluzione. Lutto anche in Nicaragua e Venezuela. Il servizio di Francesca Ambrogetti:

E’ cominciato a Cuba il lento e doloroso addio al “leader massimo” della rivoluzione. Mentre molti piangono nell’isola la morte di Fidel Castro, continuano a Miami senza interruzione da venerdì, i festeggiamenti. Preoccupazione e incertezza sul fronte dell’opposizione che non prevede cambiamenti a breve scadenza. Raul Castro infatti governa con mano ferma ormai da dieci anni mentre suo fratello Fidel si era lentamente allontanato dalla scena.

Nove giorni di lutto nazionale e una lunga cerimonia lunedì e martedì per rendere omaggio al leader a L’Avana nella ‘Plaza de la Revolución’, la stessa dalla quale ha pronunciato la maggior parte dei suoi storici discorsi-fiume. Poi le ceneri percorreranno alla rovescia la strada intrapresa nel 1959 dal giovane rivoluzionario di Sierra Maestra, per conquistare la capitale e cambiare la storia. Fidel era partito da Santiago di Cuba nel cui cimitero, da domenica prossima, riposerà per sempre.

Diverse le reazioni in America Latina. I presidenti dei Paesi più vicini a L’Avana, Venezuela, Bolivia, Ecuador ed anche Cile e Uruguay, hanno espresso profondo cordoglio e grande ammirazione per il leader scomparso e il suo ruolo nella storia del Continente. Semplici e formali messaggi di condoglianze invece, da parte degli altri.

Con la morte di Fidel Cuba ha perso un simbolo e il mondo l’ultimo leader del ventesimo secolo. Ma ancora prima della sua scomparsa, gli sguardi erano puntati sul nuovo scenario dopo le elezioni americane, con un risultato che tocca da vicino l’Isola; e anche su un possibile cambio generazionale. Raul Castro, che ha compiuto 85 anni, conclude a febbraio del 2018 il suo mandato. Il vicepresidente e forse possibile successore, Miguel Diaz Canel, quando è avvenuta la rivoluzione non era ancora nato.








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