2016-11-28 14:43:00

Congo: in 20 anni oltre 4 milioni di bimbi orfani di almeno un genitore


Negli ultimi 20 anni, nella Repubblica democratica del Congo più di 4 milioni di bambini hanno perso almeno un genitore a causa delle violenze, che ciclicamente si registrano nel Paese. Difficilissima è la situazione umanitaria in questo Stato africano, dove lo scoppio della guerra civile del 1998, l’attuale instabilità politica e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse hanno generato negli anni conseguenze terribili per i minori, vittime silenti di un conflitto che ha prodotto una crescita esponenziale dei bambini di strada. Orfani di guerra, ex bambini soldato, o abbandonati dalle famiglie perché accusati di stregoneria da predicatori locali, sono milioni i minori fortemente a rischio. Elvira Ragosta ha intervistato Valentina Griffini, responsabile dei progetti di sostegno a distanza dell’Associazione Ai. Bi. Amici dei Bambini, che porta avanti diversi progetti di assistenza e recupero di minori sul territorio:

R. - È veramente una situazione tragica che passa sotto silenzio, però i numeri sono allarmanti; si parla veramente di milioni di bambini che sono in stato di necessità, quindi hanno bisogno di qualsiasi cosa: dalle cure mediche all’alimentazione. La situazione di instabilità politica sicuramente non aiuta e di conseguenza spesso i bambini rimangono gli ultimi degli ultimi; hanno veramente bisogno di tutto.

D. – Guerra e povertà sono le cause, ma quali i rischi per questi bambini?

R. - Abbiamo casi di morti per malnutrizione, per mancanza di cura rispetto a malattie come la malaria; ci sono colera, tifo, … C’è poi il problema dei bambini che vivono in strada. Solo a Kinshasa si parla di sette milioni di bambini di strada esposti a qualsiasi rischio: entrare nella criminalità organizzata, trovarsi a vivere quella che non dovrebbe essere l’infanzia di un bambino, quindi doversi procurare il cibo, doversi curare di sé, …Insomma c’è ancora una buona parte di bambini che si trova in strada perché si crede siano bambini stregoni , i cosiddetti “shegué “; sono bambini che vengono allontanati dalla famiglia proprio perché nella credenza tradizionale hanno provocato eventi negativi, come ad esempio, il licenziamento del padre. La povertà sicuramente è una realtà concreta, pur essendo uno dei Paesi che possiede una quantità di ricchezze elevatissima.

D. - Quali sono i progetti che l’associazione “Amici dei bambini” porta avanti nella Repubblica democratica del Congo?

R. - Il nostro programma di sostegno all’infanzia è volto ad aiutare questi bambini che non hanno figure genitoriali di riferimento e che quindi vengono accolti presso strutture di accoglienza. Le attività principali sono: il sostegno alimentare, scolastico - perché è molto importante non dimenticare che i bambini saranno i cittadini del futuro, quindi anche loro hanno diritto ad un’istruzione -, interventi sanitari, quindi la presenza dello psicologo, perché alcuni bambini hanno subito traumi, hanno visto episodi di violenza o li hanno vissuti, così come interventi di tipo medico per fare in modo che anche questi bambini abbiano l'accesso al diritto alla salute.

D. - Quanto è importante la collaborazione di specialisti e volontari locali nel portare avanti queste attività?

R. - È fondamentale. Questi progetti e questi interventi per essere efficaci hanno bisogno di non essere calati da una realtà diversa, ma devono essere partecipati.








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