2016-11-30 12:14:00

Francesco a Bartolomeo I: le nostre Chiese unite da legami profondi


Nell’odierna festa di Sant’Andrea, il Papa ha voluto, nei saluti dopo l’udienza, ricordare la figura dell’apostolo, la forza nell’affrontarne il martirio e la sua appassionata sequela del Salvatore, quale esempio per i giovani di una vita “in pellegrinaggio verso la Casa del Padre”, per gli ammalati, di fronte alla insopportabile sofferenza, e per gli sposi novelli, affinché colgano “l’importanza dell’amore” nella nuova famiglia. Francesco ha poi rivolto il pensiero al Patriarcato Ecumenico che oggi celebra Andrea quale Patrono della Chiesa di Costantinopoli. Il Papa ha inoltre inviato un messaggio a Bartolomeo I, nominandolo pure nel tweet sull'account @Pontifex: "Oggi è la festa dell’apostolo Andrea - si legge - con affetto fraterno sono vicino al Patriarca Bartolomeo e prego per lui e la Chiesa a lui affidata". Francesca Sabatinelli:

"Nella ricorrenza dell’apostolo Andrea, vorrei salutare anche la Chiesa di Costantinopoli e l’amato Patriarca Bartolomeo e unirmi a lui e alla Chiesa di Costantinopoli, in questa festa - a quella Chiesa sorella nel nome di Pietro e Andrea, tutti insieme - e augurarle tutto il bene possibile, tutte le benedizioni del Signore e un abbraccio grande".

Francesco guarda a Istanbul, alla Cattedrale di San Giorgio al Fanar, e si rivolge al fratello Bartolomeo I che, con tutto il Patriarcato, oggi celebra sant’Andrea apostolo. Come ogni anno, anche in questa occasione, in Turchia si è recata una delegazione della Santa Sede, guidata dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Una visita che il Patriarcato ricambia ogni 29 giugno inviando a Roma una delegazione in occasione della festa dei Santi patroni Pietro e Paolo. Ed è nel messaggio trasmesso al Patriarca ecumenico che Francesco ricorda l’importanza di questo scambio di delegazioni perché “segno visibile dei legami profondi” che già uniscono le due Chiese.

Nel testo, il Papa, come del resto già in passato, esprime il condiviso “desiderio di comunione sempre più profonda” e la speranza di poter testimoniare il reciproco amore “condividendo la stessa mensa eucaristica”. Nel cammino verso tale traguardo, Francesco sottolinea il sostegno dell’intercessione dei Santi patroni, così come dei martiri di ogni epoca. Fa riferimento poi al messaggio di impegno per il raggiungimento dell’unità scaturito dal Santo e Grande Concilio della Chiesa ortodossa, del giugno scorso a Creta, e lo definisce “fonte di vero incoraggiamento” per i cattolici. Si rivolge poi a Bartolomeo per lodarne le iniziative a favore dell’incontro e del dialogo, pur consapevole delle difficoltà nel cammino verso l’unità.

Nel ripercorrere la storia delle relazioni tra cristiani, segnata dai conflitti che ancora oggi toccano alcuni che “si aggrappano ad atteggiamenti del passato”,  Francesco invita alla preghiera, alle comuni opere buone, al dialogo, per superare le divisioni e avvicinarsi. Il dialogo degli ultimi decenni – si legge ancora – ha permesso che cattolici e ortodossi cominciassero “a riconoscersi l'un l'altro come fratelli e sorelle” e di qui ad annunciare il Vangelo, a servire l’umanità e la causa della pace. Una comprensione reciproca alla quale ha contribuito, aggiunge Francesco, il dialogo teologico intrapreso dalla Commissione mista internazionale, nonché il documento prodotto: “Sinodalità e Primato nel Primo Millennio. Verso una comune comprensione nel servizio all’unità della Chiesa”. Restano le domande, il Papa non lo tace, tuttavia la “riflessione condivisa sul rapporto tra sinodalità e primato nel primo millennio” potrà essere buona ispirazione per discernere il modo in cui il primato può essere esercitato “nella Chiesa, quando tutti i cristiani d'Oriente e d'Occidente saranno finalmente riconciliati”.

In conclusione, Francesco rievoca l’appuntamento del settembre scorso ad Assisi con altri cristiani e altre religioni, per lanciare un appello comune alla pace, perché fu “occasione gioiosa” per approfondire l’amicizia “che trova espressione in una visione condivisa per quanto riguarda le grandi questioni che toccano la vita della Chiesa e di tutta la società”. 








All the contents on this site are copyrighted ©.