2016-12-02 13:48:00

Anno Calasanziano. Papa: scuole cristiane "aperte" e "in uscita"


Vivete questo Anno Giubilare come una nuova “Pentecoste degli Scolopi”. È l’esortazione che Papa Francesco rivolge in un Messaggio indirizzato al preposito generale dei Padri Scolopi, padre Pedro Aguado Cuesta. L’occasione è data dall’Anno Giubilare Calasanziano, inaugurato il 27 novembre scorso nella Chiesa di San Pantaleo a Roma, con una Messa presieduta dal cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Il Giubileo, che si concluderà il 25 novembre del 2017, cade a 400 anni dalla nascita delle Scuole Pie come Congregazione religiosa, creata da san Giuseppe Calasanzio. Il servizio di Debora Donnini:

Quattrocento anni fa, nel 1617, Papa Paolo V comprese che era “lo Spirito Santo a guidare Giuseppe Calasanzio a dedicarsi all’educazione dei fanciulli, che ai suoi tempi vagavano nelle vie di Roma” e scelse quindi la Congregazione Paolina dei Poveri della Madre di Dio della Scuole Pie come “prima Congregazione della Chiesa a dedicarsi esclusivamente all’educazione dei bambini”, specialmente di quelli poveri. Lo ricorda Francesco nel Messaggio inviato, così come ricorda che ricorrono anche i 250 anni dalla canonizzazione di San Giuseppe Calasanzio. Benché le circostanze siano cambiate, le necessità a cui l’Ordine risponde continuano ad essere le stesse. In questi 4 secoli, le Scuole Pie si sono mantenute in un permanente atteggiamento di “apertura” e di “uscita”: da Roma verso i piccoli paesi italiani, e ancora verso i diversi paesi europei fino agli altri continenti. E poi con il Concilio Vaticano II, “avete aperto il cammino delle Fraternità degli Scolopi” invitando i laici, uomini e donne, a “condividere la vostra missione”, scrive Francesco.

Essere presenti dove i più piccoli soffrono ingiustamente
L’auspicio del Papa è che il Signore conceda di vivere le disposizioni che resero santo il fondatore, Giuseppe Calasanzio. “Vi invito a vivere questo Anno Giubilare come una nuova ‘Pentecoste degli Scolopi’”, scrive Francesco, per portare avanti la missione superando barriere e paure, e che si possa irradiare la forza salvifica del Vangelo. Ricordando il motto scelto per l’Anno Giubilare - "Educare, Annunciare, Trasformare" - il Papa esorta a rimanere “aperti” alle indicazioni dello Spirito, a essere portatori di speranza e futuro. “Dio vi conceda – sottolinea – di trovarvi profeticamente presenti negli angoli dove i più piccoli soffrono ingiustamente”. “Oggi più che mai abbiamo bisogno di una pedagogia evangelizzatrice”, afferma Francesco, che “sappia trasformare i cuori” in sintonia con il Regno di Dio, rendendo le persone partecipi dei processi. Centrale per questo è l’educazione. E l’educazione apre la possibilità di accogliere la presenza di Dio nel cuore.

Milioni di bambini senza istruzione per avarizia umana e guerre
“Ci sono oggi milioni di bambini senza accesso all’educazione”, esclusi e limitati nei progetti per il futuro a causa dell’avarizia umana, migliaia di bambini allontanati dalle loro case e scuole a causa delle guerre, e che richiedono "una speciale attenzione educativa”. Anche tutti i bambini scolarizzati hanno bisogno di “autentici educatori” che gli indichino Cristo. Infine Francesco sottolinea che “seguire Gesù è seguire il suo abbassamento” e farsi servo. Per lo stesso San Giuseppe Calasanzio, centrale era “l’abbassamento davanti ai bambini, soprattutto davanti ai derelitti, per condurli alla luce”. “ Voi – conclude il Papa – non siete stati fondati per altra grandezza che quella della piccolezza”, per farvi “bambini con i bambini e poveri con i poveri”.








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