2016-12-03 07:00:00

Commento di don Sanfilippo al Vangelo della II Domenica d'Avvento


Nella seconda Domenica d’Avvento , la liturgia ci propone il Vangelo in cui Giovanni il Battista predica nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». E aggiunge:

“Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo presbitero della diocesi di Roma:

Un angelo omicida fin dal principio, spinto dall’invidia per la grandezza della dignità umana, ha ingannato la madre di tutti i viventi costringendoci a vivere schiavi della paura di morire e dell’egoismo, incapaci di amare. Ma il Dio di ogni consolazione, commosso per la nostra condizione miserevole, ha provveduto a noi compiendo le promesse antiche. Attraverso l’annuncio di un altro angelo ad un’altra donna, Maria, l’umile di Nazaret,  ci ha salvati da questo inferno offrendoci, grazie al perdono, la possibilità di tornare ad amare nel Sangue di suo Figlio Gesù Cristo. Egli viene in questo Avvento per sanare le nostre angosce e concederci pace e libertà. Egli ci guarisce con la forza della sua Parola che ci chiama a conversione, con la grazia dei Sacramenti – Confessione ed Eucaristia innanzitutto – che rifanno in noi l’uomo nuovo, capace di compiere le opere di misericordia…Non dire: “Non ho tempo!”, “Devo lavorare molto!”, “Ho famiglia!”, “Ho la parrocchia!”. Se ad ognuno di questi inviti, che Cristo porge attraverso la Chiesa, ti si offrisse un gettone-presenza, ad esempio di mille euro, risponderesti ancora declinandoli educatamente? Eppure la posta in gioco è infinitamente più preziosa: la Pace interiore, la libertà d’amare e la vita eterna. Apriamo le porte a Cristo, diciamo coi fatti: “Marànatha, Vieni Signore!”.








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