2016-12-08 14:06:00

Siria: Usa e Russa discutono su possibile tregua ad Aleppo


Stati Uniti e Russia discutono su una possibile tregua umanitaria per la martoriata città siriana di Aleppo, dove i governativi hanno ripreso il controllo di gran parte della zona Est, prima occupata dai ribelli. Oltre cento i civili bisognosi di cure messi in salvo nella zona occidentale. Raid aerei anche nel Nordest della Siria controllato dal sedicente stato islamico. Il servizio di Elvira Ragosta:

Di una pausa umanitaria ad Aleppo e della sorte dei ribelli, a cui le forze del presidente siriano Bashar al Assad hanno tolto il controllo di gran parte di Aleppo Est, discutono ad Amburgo il segretario di Stato americano, John Kerry, e  il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in Germania per la riunione dell’Osce. Mentre la diplomazia è a lavoro, sul versante umanitario sono 148 civili in gravi condizioni trasferiti da Aleppo Est nelle ultime ore dal Comitato internazionale della Croce Rossa in tre diversi ospedali della zona occidentale. Mentre è di 500 persone, di cui 80 bambini, il bilancio delle vittime dall’inizio dell’offensiva, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. I dati forniti dall’organizzazione di attivisti con sede in Gran Bretagna, parlano di 284 civili morti a causa dei bombardamenti delle forze governative e di 114 vittime per le granate lanciate dai ribelli o dalle forze curde. Per il presidente siriano Bashar al Assad “la riconquista di Aleppo da parte delle forze governative sarà una vittoria, ma non significa la fine della guerra che - aggiunge - avverrà solo con la sconfitta del terrorismo nel resto del Paese". Intanto, si continua a combattere anche in altre zone della Siria. Una serie di bombardamenti nel Nordest controllate dal sedicente Stato Islamico ha causato 22 morti nel corso delle ultime 24 ore. I bombardamenti, alcuni dei quali hanno colpito Raqqa, la cosiddetta capitale dell'Is in Siria, sono probabilmente stati condotti dalla coalizione internazionale a guida Usa, secondo quanto riferisce sempre l'Osservatorio siriano per i diritti umani.








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