2016-12-10 10:30:00

Inaugurati in Piazza San Pietro albero di Natale e presepe


Un abete rosso alto 25 metri proveniente dal Trentino e un presepe donato da Malta che rappresenta il dramma dei migranti. Questi i simboli del Natale 2016 in San Pietro. Inaugurati ed illuminati ieri pomeriggio, resteranno in piazza fino al prossimo 8 gennaio. Il servizio di Michele Raviart:

La banda della Gendarmeria vaticana accompagna l’inaugurazione del Presepe e dell’Albero di Natale in Piazza San Pietro. Il primo, donato da Malta e realizzato dall’artista Manwel Grech, è composto da 17 figure. Tra i simboli che ricordano l’isola del Mediterraneo, il “luzzu”, la tipica imbarcazione locale. Queste le parole del cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano:

"Dagli albori del cristianesimo, quando Paolo Apostolo naufragò nel suo viaggio a Roma per esservi giudicato, Malta è terra del Vangelo. E’ significativa poi la presenza di un barcone, con il quale i migranti tentano di sfidare il mare per raggiungere l’Europa in cerca di un rifugio o di un futuro migliore".

Come ha ricordato il Papa nell’udienza che ha preceduto l’inaugurazione i presepi allestiti nelle chiese, nelle case e nei luoghi pubblici “sono un invito a far posto nella nostra vita e nella società a Dio”. Spiega mons. Charles Scicluna, arcivescovo di Malta, citando una delle figure del Presepe:

"Quel pastore che dorme sotto la casa maltese, col balcone con la Croce di Malta, è un po’ tutti noi, che siamo distratti: c’è il pericolo che il Natale passi e che noi continuiamo a dormire, a non partecipare all’evento della grazia e della misericordia".

L’albero di Natale, un abete rosso di 85 anni, proviene dal comune di Scurelle, nella Valsugana trentina. Per la prima volta si tratta di una pianta ecosostenibile, proveniente dai boschi certificati Pefc. Lo stesso giorno in cui è stato abbattuto sono stati piantati 49 nuovi alberi, a dimostrare l’attenzione ai ritmi della natura. A decorare l’albero, le ceramiche dei bambini in cura nei i reparti oncologici degli ospedali italiani. Mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento:

"L’altezza di questo albero e la sua collocazione accanto al Presepio di Malta, me lo fa immaginare anche un po’ come un faro, un faro che diventa in questa ora un po’ difficile, per non dire difficile della storia, presenza e luce. E il suo essere accanto alla Grotta mi permette di dare un nome a questa luce: Gesù di Nazareth".

All’accensione dell’albero, la gioia dei fedeli presenti:

R. - Come ogni anno nell’albero, nelle luci, si vede sempre una speranza.

R. - In questo mondo pieno di conflitti rappresenta una guida, un abbraccio, la possibilità di mandare un messaggio di pace da questo posto meraviglioso e fantastico come San Pietro!

D. – Quest’anno l’albero è ecosostenibile? Che significato ha per lei questo?

R. – Noi veniamo dalle Cinque Terre, dove c’è il presepe fatto con le luci a risparmio energetico. E quindi è importante rinnovare questi simboli, però con un occhio anche alla sostenibilità.

D. – Il presepe richiama direttamente i migranti: che cosa può rappresentare per loro?

R. – Per i migranti certamente rappresenta un punto di speranza: quello che molti, anche tra noi, hanno vissuto nel trasferirsi in altri posti.

R. - La barca simboleggia i migranti che vengono in Europa in cerca di una vita migliore. È Cristo che viene ad abitare in questo mondo di oggi e che vuole portare sempre lo stesso messaggio di pace.








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