2016-12-13 18:33:00

Siria, Onu: raggiunto accordo per cessate il fuoco ad Aleppo


Siria, emergenza umanitaria ad Aleppo, convocato a New York il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’Onu denuncia che decine di civili nei quartieri est sono stati uccisi dalle forze pro-governative, che hanno riconquistato la quasi totalità del territorio. Per questo chiede osservatori indipendenti per dare protezione alle persone in fuga. Il servizio di Roberta Gisotti

L’ambasciatore russo all’Onu ha confermato il raggiungimento di un cessate il fuoco per consentire ai ribelli di lasciare la città nelle prossime ore, mentre i civili – ha detto – possono restare in città sotto la protezione del governo di Damasco. Secondo Mosca quasi 8 mila persone, di cui 4 mila bambini, sarebbero già evacuati nelle ultime 24 ore dalla zona in mano ai ribelli, ma secondo fonti locali - ritenute affidabili dall’Onu -  sono stati rivenuti morti, ieri sera, nelle loro case almeno 82 civili, tra cui donne e bambini. In questa drammatica fase la Croce Rossa internazionale esorta le parti a rispettare il diritto umanitario in tempo di guerra. La gravità della situazione ha indotto Francia e la Gran Bretagna a chiedere una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza, presieduta dal segretario generale dell’Onu Ban Ki moon. Il presidente francese Hollande aveva accusato Mosca di bloccarne i lavori con il  diritto di veto; “senza i russi non ci sarebbe il regime siriano”, aveva detto, aggiungendo che ci sono 120 mila ostaggi sotto le bombe ad Aleppo, una situazione “inaccettabile”, che “fa male al cuore a tutti”,  gli aveva fatto eco la cancelliera  tedesca Merkel, in vista del vertice Ue di Bruxelles, che si occuperà anche di Siria. E, garanzie per i civili ha chiesto anche la Turchia dove domani ad Ankara vi saranno nuovi  colloqui con Mosca per una tregua ad Aleppo. 

L’arcivescovo maronita di Aleppo, mons. Joseph Tobji, parla di una speranza di pace che non abbandona la popolazione. L’intervista è di Giada Aquilino:

 

R. – Abbiamo sofferto per cinque anni tutte le conseguenze degli atti terroristici e adesso la gente – già da ieri notte – sta manifestando nelle piazze perché finalmente speriamo in un po’ di pace. La guerra non piace a nessuno. Però, finalmente, Aleppo non è più Est o Ovest, è una città unificata.

D. – Dalle zone ancora in mano ai ribelli sono state evacuate migliaia di persone, civili. Ci sono notizie, al riguardo? Dov’è questa gente?

R. – Il governo ha preparato già da quattro mesi dei luoghi di rifugio nei quali possano arrivare anche gli aiuti umanitari. Però, credo che ciò non sia sufficiente, perché non si prevedeva questa massa di gente. C’è anche da dire che alcuni di quelli che sono usciti da Aleppo Est, con l’entrata dell’esercito sono tornati a casa.

D. – Papa Francesco, in una lettera, si è rivolto al Presidente Bashar al Assad chiedendo la fine delle violenze e una soluzione pacifica delle ostilità. Che eco hanno avuto le parole del Papa?

R. – Hanno dato questa notizia su tutte le reti nazionali, tv e radio. Il Papa mai dimentica la Siria e questa volta ha scelto una lettera personale. Noi apprezziamo molto questo gesto e speriamo che si dia ascolto all’appello del Papa, a tutti i suoi appelli. La guerra è sempre una cosa diabolica, con danni non solo materiali, ma di sangue.

D. – Si avvicina il Natale: come la comunità cristiana di Aleppo si prepara, tra tante difficoltà?

R. – Quest’anno diversamente, con un po’ più di speranza. Noi maroniti, che non abbiamo più chiese perché sono state distrutte, celebreremo il Natale dentro la nostra cattedrale di Sant’Elia, che è semidistrutta; lo faremo sulle macerie, per dire che la speranza non muore, che la vita sorge dalla morte, che l’Emmanuele, Dio con noi, sta ancora con noi e non ci lascia.

D. – Qual è allora il messaggio di Natale dei cristiani di Aleppo ai cristiani del mondo?

R. – Pregate per noi. Voi avete dei fratelli, avete un polmone - come Corpo di Cristo - che è in Oriente e questo polmone si è infiammato: bisogna curarlo, sia con le preghiere sia con le azioni di carità.

 








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