2016-12-14 16:24:00

Il fallimento delle primavere arabe


"Sono attentati terroristici fatti in tutte le direzioni. Si è voluto infierire di più sui copti per l’odio cieco che colpisce coloro che vengono percepiti come diversi e per far crollare un sistema sul quale per mille anni si è retto l’Egitto moderno".

L'ambasciatore Claudio Pacifico, già inviato in Egitto (2007-2013), e precedentemente in Libia, Sudan, Somalia, commenta l'attentato dei giorni scorsi a Il Cairo ed esprime le disillusioni circa le primavere arabe che a suo giudizio "sono state l’ultimo sviluppo – dopo la conquista militare del 2003 dell’Iraq da parte degli americani – che hanno letteralmente gettato tutta questa parte di mondo nella totale destabilizzazione e nel caos. Per lo più è all’origine dei problemi che anche noi affrontiamo con difficoltà: terrorismo e immigrazione. Molti vedevano in queste primavere il tentativo - pure presente - di fare un passo in avanti rispetto a regimi dittatoriali o autocratici pesanti. Però questo tentativo è purtroppo fallito". 

Pacifico è del parere che il fallimento sia da attribuire al fatto che le minoranze intellettuali in questi Paesi sono una esiguità, troppi gli analfabeti. "Ovviamente la storia porta sempre avanti", aggiunge. "Anche io auspico che tutto possa portare a una crescita di queste società, ma la realtà è sconfortante. Paesi che non avevano la capacità di tenuta dell’Egitto sono stati letteralmente travolti. Erano società che crescevano, sebbene con un processo molto lento e che conviveva con aspetti di sicurezza e di repressione inaccettabili. Sarebbe utopico pensare che questi regimi dittatoriali possano garantire dei diritti umani, però si sarebbe potuto tentare la strada del dialogo. La violenza, oltre a colpire sempre i più indifesi, scatenerà ulteriore violenza. Io credo che l’unica cosa che si possa fare è ricominciare da là, dal dialogo. Purtroppo c’è una guerra spregiudicata che la scopo di politicizzare la differenza tra religioni. Una delle priorità per l’Occidente è di neutralizzare questi movimenti estremisti". 

Sulle paventate operazioni di respingimento dei migranti che parrebbe si voglia anche da parte dell'Italia rafforzare, Pacifico si dice preoccupato: "E’ un problema pratico, economico, sociale, etico. Io credo che una maggiore regolamentazione sia necessaria, il che significa regolare l’accoglienza in Italia, in Ue, creare strutture di inserimento sociale". 








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