“Il Natale, una festa di fede vissuta in famiglia, ci invita a rafforzare i nostri rapporti personali e a lasciarci commuovere da questo Dio mansueto che entra nelle nostre case per restare”. Con queste parole i vescovi argentini hanno presentato il Messaggio per il Natale 2016 dal titolo “Gesù entra a casa nostra per restare”. A conclusione della riunione del Consiglio permanente della Conferenza episcopale, i vescovi hanno voluto cogliere l’occasione delle festività natalizie per ribadire la grave crisi lavorativa ed economica che colpisce le famiglie argentine, sempre più povere e senza prospettive.
Le statistiche mostrano il numero di poveri non il loro dolore
“Niente è facile nell’Argentina di ieri e di oggi – affermano i vescovi – soprattutto,
per coloro che dipendono da uno o due stipendi e ancor di più se si tratta di una
famiglia esclusa dal mondo del lavoro e dal sistema previdenziale”. Il messaggio ribadisce
che con questa situazione il Paese mostra “il suo lato peggiore” perché si fa fatica
a credere che “nella terra benedetta dal pane (grano)” a un argentino su tre manca
il cibo, il lavoro, la salute, l’educazione e le pari opportunità per progredire.
“Le statistiche mostrano il numero di poveri, ma non potranno mai rispecchiare il
dolore, l’angoscia e l’indignazione dei genitori che non riescono a mantenere le proprie
famiglie”, affermano i vescovi.
L’emergenza dichiarata dallo Stato dimostra la crudele realtà
I vescovi riferiscono che la sola dichiarazione di Emergenza nazionale da parte dello
Stato dimostra la “brutale e crudele realtà” che patisce oggi il popolo argentino.
“Facciamo un appello ai responsabili dell’economia nazionale per investire nella creazione
di fonti di lavoro degno e ben retribuito”. Secondo i vescovi argentini, “i calcoli
meschini, la speculazione finanziaria e la subordinazione del bene comune ai risultati
elettorali, non rispondono alle aspettative e solo danneggiano il Paese”. Nel messaggio
i vescovi insistono nella necessità di aprire un dialogo “responsabile e permanente”
per rafforzare la “fragilità” della convivenza sociale. Quindi, “nessuno si senta
escluso – affermano – perché la Patria ha bisogno di gesti di grandezza”.
L’Anno Santo della Misericordia un invito alla carità
“Il Giubileo dell’Anno Santo ci ha unito ancora di più alla persona di Papa Francesco,
instancabile apostolo della misericordia divina”, affermano i vescovi. “Siamo convinti
– aggiungono – che i suoi insegnamenti ci impegnano a portare la fede tra le nostre
mani perché compiano gesti di carità verso tanta miseria umana”. Nel messaggio, la
Chiesa argentina ricorda anche la grazia ricevuta per il riconoscimento della santità
di due dei suoi figli, San José Gabriel del Rosario Brochero e la Beata María Antonia
de San José. “Entrambi – si legge nel testo – evangelizzatori entusiasti e solleciti
con i malati, i poveri e i carcerati”. Il messaggio dei vescovi si conclude con un
augurio di Buon Natale e l’invito a diventare una Chiesa più umile, purificata e fraterna.
(A cura di Alina Tufani)
All the contents on this site are copyrighted ©. |