2016-12-20 14:33:00

Papa: vicino a popolo russo, scosso da omicidio ambasciatore


Il Papa esprime cordoglio per l'uccisione dell'ambasciatore russo in Turchia, Andrei Karlov, avvenuto ieri. In un telegramma al presidente Vladimir Putin, Francesco assicura la sua vicinanza al popolo russo. Stamattina il segretario Vaticano per i rapporti con gli Stati, mons. Richard Gallagher, aveva telefonato all’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Alexander Avdeev, per esprimere le sue condoglianze per l’omicidio dell’ambasciatore. Ad uccidere Karlov è stato un poliziotto turco fuori servizio, poi ucciso dagli agenti. Intanto, il governo russo ha inviato in Turchia un team di 18 tra investigatori, agenti e diplomatici per indagare sull'assassinio e il ministro degli Esteri turco Cavusoglu, ha assicurato al suo omologo russo Lavrov che Ankara farà "tutto il possibile" per individuare i mandati e collaborerà con Mosca nel quadro della commissione congiunta che si occuperà delle indagini. Sull'omicidio di ieri ad Ankara Elvira Ragosta ha intervistato il prof. Aldo Ferrari dell’Ispi:

R. - Si tratta di un atto effettivamente molto grave che avviene nel momento di grande difficoltà politica soprattutto per il conflitto siriano, dopo che Russia e Turchia, che in questo conflitto hanno posizioni diverse – sono praticamente su fronti opposti – erano riuscite negli ultimi mesi a ricucire i loro rapporti. Evidentemente un omicidio di questo tipo rischia almeno nelle intenzioni di chi lo ha compiuto con ogni probabilità di compromettere o di rendere maggiormente difficili i rapporti di collaborazione tra Ankara e Mosca. Ma non credo che questo potrà avvenire, perché entrambi i Paesi sono fortemente interessati alla prosecuzione dei rapporti positivi degli ultimi mesi; hanno bisogno di collaborare, e quindi non credo che questa tragedia cambierà sensibilmente il corso degli eventi.

D. – Quale potrebbe essere il motivo di colpire l’ambasciatore russo in Turchia?

R. – Sicuramente da parte di chi ha compiuto l’attentato c’è, anzitutto, una forte volontà di esprimere una protesta violenta contro la politica russa in Siria; è evidente che molti in Turchia non sono contenti dell’andamento della guerra.

D. - Quali conseguenze potrebbe aver questo omicidio sugli equilibri mediorientali anche alla luce dell’incontro tra i ministri degli esteri di Russia, Turchia e Iran di oggi?

R. - Penso non avrà conseguenze dirompenti, perché non è nell’interesse di nessuno. A questo punto si vuole concludere al più preso il conflitto in Siria e tutte le potenze sono interessate a trovare un equilibrio verso il quale si stava faticosamente – se vogliamo, purtroppo, sanguinosamente – procedendo.

D. - E quali effetti ipotizzare all’interno della Turchia di questo episodio?

R. - Io temo, come è avvenuto altre volte, che la Turchia non farà indagini serie e approfondite; molti sono stati gli omicidi rimasti insoluti, incomprensibili negli ultimi mesi, quasi certamente il governo cercherà di incolpare Gülen anche di questo attentato. 








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