2016-12-22 20:32:00

Berlino, ricercato Amri. Parolin: no violenza contro innocenti


Fabrizia Di Lorenzo è tra le vittime dell’attacco a Berlino. La conferma è stata data dal ministro degli esteri italiano Alfano, a seguito delle verifiche della magistratura tedesca. Intanto, continuano le ricerche del presunto attentatore, il tunisino Anis Amri. La Santa Sede condanna la violenza contro gli innocenti. Francesca Sabatinelli:

Il timore è diventato realtà per la famiglia di Fabrizia e per tutta Sulmona, da dove la ragazza era partita tre anni fa per andare a vivere e lavorare in Germania. Lo shopping natalizio nel mercatino berlinese le è stato fatale ed è tra le vittime, così come l’altra straniera, un’israeliana, anche lei identificata nelle ultime ore. Dolore per l’accaduto è stato espresso dalle più alte cariche dello Stato italiano.

Speriamo di trovare presto Anis Amri, un terrorista estremista islamista: ha detto la cancelliera Angela Merkel, definitasi fiera della reazione calma avuta dai tedeschi. Il tunisino resta il sospettato numero uno per l’attacco, la polizia ha perquisito il centro profughi a Emmerich sul Reno dove l’uomo aveva il suo domicilio. Le sue impronte sono state rinvenute sulla portiera del tir usato per l’attentato e il perimetro delle ricerche, ha precisato ancora la Merkel, è stato ristretto. Sono intanto state rilasciate le quattro persone arrestate stamattina in un blitz a Dortmund, i fermi, hanno precisato gli inquirenti, non sono da collegare all’attentato. Secondo notizie di stampa, la polizia sapeva che almeno dalla scorsa estate Amri studiava la preparazione di attentati in Germania. A carico dell’uomo pesano una serie di atti violenti commessi durante la detenzione in Italia, dalle intimidazioni alla sopraffazione, nessun cenno però a una eventuale radicalizzazione, aspetto che invece viene sottolineato in una informativa del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria al Comitato analisi strategica antiterrorismo,

Ferma condanna del Papa e della Santa Sede per la violenza contro gli innocenti è stata espressa dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, per il quale la “festa di Natale rende ancora più brutale questi atti”. Occorre “lottare contro il terrorismo con tutti i mezzi legali che ci sono dati”, allo stesso tempo, conclude il porporato, si deve lavorare tutti seriamente “per rimuovere le cause all'origine di questo fenomeno".

 








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