2016-12-22 16:21:00

Curia, Papa: sia conforme al Vangelo e al servizio


Il discorso di Francesco alla Curia è aperto e chiuso da una meditazione sul mistero del Natale, giocata sul registro dell’umiltà e dell’amore di Dio per gli uomini. E’ in questo contesto che il Papa parla di riforma, tanto che il richiamo decisivo che attraversa tutto il testo è proprio quello alla ‘conversione personale permanente’. Qui, come in altri casi, Francesco ci mostra che solo radicandosi nel cuore della verità evangelica si può intervenire modificando gli aspetti più istituzionali e formali del governo della Chiesa”. Don Gilfredo Marengo, docente di Antropologia teologica presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, commenta nei nostri studi il discorso pronunciato dal Pontefice in Sala Clementina in occasione dello scambio di auguri con la Curia per il Natale 2016. “Sembra quasi – aggiunge don Marengo – che il Papa si rifaccia a quel passaggio dell’Evangelii gaudium in cui ricorda che tutta la Chiesa è chiamata alla conversione pastorale, e quindi anche lo stesso Pontefice, colui che esercita il Primato”.

Papa Bergoglio aveva ricevuto come mandato dai cardinali i compiti di realizzare maggiore collegialità e riformare la Curia. E’ importante che oggi abbia potuto ricordare i tanti passi compiuti in più di tre anni e tracciare le linee lungo le quali la riforma si sta realizzando”, aggiunge don Dario Vitali, ordinario di ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana. “Francesco ci ricorda che ogni riforma delle strutture ecclesiali che non passi per una rinnovata adesione alla vita in Cristo e alla vita nella Chiesa resta un processo esteriore. Non servono uomini nuovi, ci spiega, quanto soprattutto uomini rinnovati”. “Una Curia conforme al Vangelo, ma a un Vangelo incarnato nella realtà odierna. E allo stesso tempo una Curia che deve essere conforme al servizio del Primato petrino, dunque rigorosamente ‘al servizio’ del Papa”.

“Importante poi l’accenno alle resistenze alla riforma interne alla Curia”, aggiunge don Vitali. “Sono evidenti in molti ambienti ecclesiali e si traducono in atteggiamenti di sufficienza e a volte irrisione. Sono caratterizzate da una difesa della dottrina a tutti i costi e arrivano persino a definire eretiche le riforme papali, poiché portano su un terreno nuovo, insicuro. Sono resistenze spesso nascoste, alcune malevole, cattive, che interpretano in malafede certe espressioni di Francesco. Torna in mente quell’atteggiamento clericalista, più attento a occupare spazi che a creare processi, tante volte denunciato dallo stesso Pontefice”.

“E’ interessante, rispetto a chi pronuncia certe critiche - aggiunge don Marengo - segnalare come non sia affatto usuale nei pontificati più recenti, citare il Concilio Vaticano I, come ha fatto oggi Bergoglio. Segno che si trova pienamente nella continuità della tradizione della Chiesa. Il suo tono diretto, realistico e concreto, segnala come il Papa sta vivendo il suo ministero”. 








All the contents on this site are copyrighted ©.