2016-12-24 08:12:00

Uccisione del Killer di Berlino: si indaga su connivenze e coperture


All’indomani dell’uccisione dell’autore della strage di Berlino, a Sesto San Giovanni nel milanese, ci si interroga sulle possibili coperture e sulle reali intenzioni del tunisino Anis Amri, giunto in Italia passando dalla Francia. Intanto tutta Europa ha lodato l’operato e il coraggio della polizia italiana, mentre scoppia la polemica per la divulgazione dell’identità dei due agenti che hanno fermato il terrorista. Il servizio di Marco Guerra:

Si indaga nelle ore e nei giorni che Anis Amri ha passato tra la strage di Berlino, costata la vita a 12 persone, e l’epilogo della fuga in Italia, con la sparatoria e la sua uccisione, in  seguito ad un normale controllo di Polizia nei pressi della Stazione di Sento San Giovanni. L’anti terrorismo di Milano cerca di capire se il tunisino abbia goduto di coperture e connivenze e come abbia potuto attraversare tre paesi, Germania, Francia e Italia, senza farsi intercettare. L’uomo viaggiava privo di telefono ma tra i suoi pochi effetti personali è stata ritrovata una scheda telefonica che ora sarà analizzata, per capire se il Killer abbia provato a mettersi in contatto con qualcuno. Il questore di Milano ha definito il ragazzo una scheggia impazzita e non ha escluso che avrebbe potuto fare altri attentati. Lo stesso Amri in un breve video, girato probabilmente dopo la strage, inneggia alla jihad e alla violenza contro l’Occidente. Per la polizia italiana intanto arrivano le lodi da tutta Europa, ma scoppia  la polemica per la divulgazione dell’identità dei due angenti che hanno fermato Amri, i loro profili facebook sono stati oscurati per sicurezza. E l’allerta sale in tutto il continente e soprattutto in Italia: il capo della Polizia Franco Gabrielli ha inviato una circolare in cui si invita alla “massima attenzione” poiché “non si possono escludere azioni ritorsive”.

 








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