2016-12-27 13:21:00

India. Orissa: a Natale 45mila indù rendono omaggio al Bambinello


Nel giorno di Natale circa 45mila indù hanno reso omaggio al Bambino Gesù. È avvenuto a Bhubaneshwar, capitale dell’Orissa. Si tratta di un evento storico - riferisce l'agenzia AsiaNews - che assume ancora più rilevanza per il fatto che lo Stato indiano nel 2008 è stato luogo della più feroce persecuzione contro i cristiani mai perpetuata in India.

In Orissa il cristianesimo è molto più conosciuto tra persone di fede diversa
Secondo padre Prasanna Pradhan, parroco della pro-cattedrale di St. Vincent, la popolazione dell’Orissa “nutre profondo rispetto e onore nei confronti di Gesù, che disperde le tenebre della discordia e della divisione e rafforza i legami tra le persone”. Il sacerdote ritiene che dopo le violenze settarie scatenate dagli indù nell’estate del 2008, che hanno provocato la morte di circa 100 persone e la distruzione di 300 tra chiese e luoghi di culto, “in Orissa il cristianesimo è molto più conosciuto tra persone di fede diversa”. Tra le migliaia di fedeli indù giunti nella pro-cattedrale di Bhubaneshwar, vi era anche Leena Dutta, giovane donna di Patia. “Ho studiato in un istituto di suore – racconta – dove ho conosciuto la vita di Gesù. Per questo vengo a fargli visita ogni anno durante le festività natalizie”.

Le celebrazioni del Natale si sono svolte in piena scurezza
Nel distretto di Kandhamal, il più colpito dalla barbarie settaria, le celebrazioni del Natale si sono svolte in piena sicurezza. Questo è stato possibile – raccontano i cristiani – grazie alla sorveglianza costante delle forze di polizia, dispiegate come ogni anno per prevenire ogni ipotesi di aggressione. Anche nel 2007, quando iniziava a soffiare il vento dei pogrom, la polizia era presente e ha scongiurato l’attacco di 2.500 indù inferociti, armati di bastoni e armi da taglio, che volevano vendicare la morte di un indù colpito dal crollo di una croce.

Mons. Barwa ha spiegato il significato del Natale
Mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, ha ringraziato il governo statale per aver “assicurato la protezione ai cristiani, soprattutto a quelli perseguitati del Kandhamal”. “Il Natale – ha aggiunto – parla di Cristo. Parla di come Egli ha spogliato se stesso per salvare i peccatori. Il Natale parla di come il Figlio di Dio si è fatto uomo e di come ha vissuto sulla terra. Il Natale parla di ciò che Gesù ha compiuto sulla croce e di come ha sconfitto la morte. Il Natale ci dice in che modo un peccatore può riunirsi con Dio”.

Il lavoro caritatevole fa crescere l'amore e unità
Nella capitale il 25 dicembre è stato anche il giorno dedicato alla cura dei poveri e dei bisognosi. Le Missionarie della Carità, istituto fondato da Madre Teresa di Calcutta, hanno distribuito un pasto caldo a centinaia di indigenti. Suor Olivet, superiora regionale, spiega: “Al tempo della nascita di Gesù, nessuna porta era aperta e nessuno lo ha accolto. Quando noi diamo da mangiare ai poveri ricordiamo la frase ‘servire l’uomo è servire Dio’”. Il pranzo è stato offerto da Abhisek Das, manager dell’azienda Tata Steel, che visita la casa delle suore ogni tre mesi. “Quando vedo che il mio umile gesto – afferma – fa nascere il sorriso sul volto di orfani e poveri, mi sento immensamente felice. Ogni religione ci insegna a fare il bene. Il lavoro caritatevole fa crescere in noi amore e unità: in questo modo diventiamo agenti di pace e armonia”. (P.N.)








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